Alessandri: Emilia e Romagna smettano di essere bancomat di Roma. Il residuo fiscale per ricostruire e uscire da emergenza

19 Giugno 2023
Lettura 1 min

di Angelo Alessandri – Ho atteso un po’ ma visto che la polemica continua, oggi scrivo.
La Romagna, come l’Emilia, da sempre sono il bancomat da cui Roma preleva per mantenere i buchi e le ruberie di sto cavolo di paese. 18 miliardi di euro, il residuo fiscale, che ogni anno viene prelevato agli emiliani e ai romagnoli da Roma. E che non tornano indietro.

Si sciacqui la bocca chi, come qualche governatore, gestiva sino a ieri regioni che da sempre sono dei buchi neri degli sprechi italici. Forestali, redditati di cittadinanza, buchi di bilancio, centinaia di enti con stipendi e gettoni: chi la pagava tutta sta roba qua? Per decenni, tra l’altro.

Sentirlo dire che il governo non deve essere il bancomat degli emiliano romagnoli, è un pugno nello stomaco.
Ed è figlio di una cultura statalista, centralista e sovranista fuori dal Mondo e piena solo di slogan anacronistici . Retoriche persino dannose.

Gli emiliani e i romagnoli secondo me dovrebbero reagire contro questa assurda e cafona tracotanza centralista.
Non versando più quei 18 miliardi. Teniamoceli. E sistemiamo casa nostra coi nostri soldi.
Allora si che i vari governatori di turno imparerebbero a non permettersi mai piu’ di aprire bocca solo per dare inutile fiato.

Parlano di autonomia? Bene. In una regione autonoma ognuno gestisce il grosso dei suoi soldi.
Questa regione può farlo subito e senza aspettare il permesso di Roma. C’è un urgenza.
E non si può aspettare Roma. E non è una questione politica di destra e sinistra. Ma di territorio contro centralismo.

Smettiamo di essere il bancomat di Roma.

Angelo Alessandri
Grande Nord Emilia e Romagna

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