La guerra dei 30 chilometri orari

21 Gennaio 2024
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– Il ministro Matteo Salvini vuole intervenire con una direttiva sul progetto di ‘Città 30’ a Bologna. Ma il provvedimento del Comune segue “le norme vigenti e le indicazioni previste dallo stesso ministero di Salvini, che non ha mai fatto mancare un fatto supporto. Manderemo al ministro tutti gli atti, non ha molto chiaro il provvedimento”. Così l’assessora alla Mobilità di Palazzo D’Accursio, Valentina Orioli, replica all’annuncio del vicepremier. E rimbalza le critiche di Salvini. “Se il ministro intende proporre un decreto per limitare l’utilizzo degli autovelox per la zona 30 a Bologna- sferza Orioli- credo sia opportuno informarlo che nella nostra città non ci sono autovelox sulle strade con limite ai 30km /h. Posto che, come dovrebbe essere noto al ministro, gli autovelox vengono sempre autorizzati dalle Prefetture”. Detto questo, rimarca l’assessora, “le zone con il limite dei 30km /h sono state definite dal Comune di Bologna secondo le norme vigenti e le indicazioni previste dallo stesso ministero di Salvini, che devo dire non ha mai fatto mancare un fatto supporto “. Orioli quindi contrattacca: “Prendo atto che da ieri ad oggi il ministro è passato dalla proposta di un tavolo di confronto con il Comune alla minaccia di imporre agli enti locali, a colpi di direttiva, la propria visione di buon senso, al momento abbastanza fumosa . Ma per fortuna le amministrazioni parlano per atti, per cui, come sempre, valuteremo nel merito tecnico e giuridico quelli che il ministero vorrà emanare”. Nel frattempo, punge l’assessora, “mi premurerò di far pervenire al ministro Salvini gli atti che istituiscono la Città 30 a Bologna, perché da quello che ripete in questi giorni intuisco non abbia molto chiaro il nostro provvedimento. Intanto perché non si tratta di una misura generalizzata, ma frutto di attente valutazioni, strada per strada, che copre il 70% delle strade cittadine, nel rispetto dei criteri definiti dal piano di sicurezza del ministero”.

 L’auspicio è che si possano superare le posizioni ideologiche e andare nel merito di una misura in grado di salvare vite umane. Credo debba essere questo il solo criterio guida delle nostre azioni. Come Comune di Bologna, lo diciamo da mesi, accogliamo ogni proposta che ci consentirà di migliorare e fare passi avanti per tutti”, conclude Orioli. La direttiva annunciata dal ministero sulla Bologna 30, intanto, scatena lo scontro anche in Parlamento. “Salvini vuole decidere di imperio sulle strade delle città per fare campagna elettorale- afferma il deputato Pd ed ex sindaco di Bologna, Virginio Merola- l’autonomia dei Comuni va rispettata: la misura dei 30 km/h è nel programma elettorale con cui l’amministrazione bolognese è stata votata degli elettori. Il rispetto delle istituzioni autentiche è quello di assicurare i fondi necessari per il trasporto pubblico locale, cosa che Salvini non fa”.

Per questo, annuncia Merola, “presenteremo un’interrogazione specifica alla Camera per fare chiarezza. Gli incidenti stradali e la sicurezza delle persone non possono essere strumentalizzati per l’ennesima campagna elettorale”. Secondo il gruppo Fdi in Comune a Bologna, invece, “la direttiva del Ministero annunciata in risposta all’ostinazione cieca della Giunta Lepore che si intestardisce su Città 30, nonostante l’evidente dannosità per Bologna ei bolognesi, è la sola risposta possibile a un Pd che continua a non capire che esiste un Governo nazionale, scelto dagli italiani, dai quali è escluso. Così come esistono leggi nazionali che vanno rispettate. O Lepore usa finalmente logica e buon senso, dato che il suo provvedimento non è sostenibile e non ha nemmeno copertura giuridica, oppure inevitabilmente il Governo dovrà agire per disapplicarlo nell’interesse di tutti i cittadini”.

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