”Un decreto che mostra grande attenzione per i lavoratori dipendenti con misure importanti e certamente condivisibili, ma molto timido per i lavoratori autonomi e le aziende che rischiano di uscirne ancora una volta con un pugno di mosche tra le mani”. Così Unimpresa in una nota commenta il pacchetto lavoro varato ieri dal Cdm. E se plaude al taglio del costo del lavoro per i lavoratori dipendenti, che “porta a dei benefici complessivi che da luglio fino a dicembre possono arrivare fino a 98 euro mensili”, e all’aumento della soglia dei fringe benefit esentati dalle tasse, “grande delusione” esprime invece su due temi sui quali “rincorsa, ecc.) continuano a mantenere i livelli occupazionali. Né Unimpresa nasconde “un pizzico di delusione” per un’annunciata riforma del cosiddetto decreto dignità che avrebbe dovuto nelle intenzioni rendere più flessibile i contratti di lavoro a tempo determinato: “in realtà nulla cambierà per le micro e piccole imprese sprovviste di contrattazione aziendale e poco avvezze all’istituto della certificazione, e che mantenendo di fatto gli attuali limiti di durata rischia solo di aumentare i contenziosi per la previsione di causali troppo generiche e che rischiano solo di ingolfare le aule dei tribunali”. “In attesa di leggere il testo ufficiale del decreto, restiamo tuttavia fiduciosi nei confronti dell’ amministrativo e soprattutto nei confronti del ministro del lavoro Calderone certi che questo possa essere solo il primo passo verso un nuovo e più coraggioso intervento a favore anche di chi crea ricchezza e posti di lavoro”, conclude la nota.
Unimpresa. Il lavoro autonomo non esiste nel decreto del governo
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