Se Bonaccini straccia Salvini: lavoro nei campi col reddito di cittadinanza

21 Aprile 2020
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di Sergio Bianchini – Bonaccini, presidente della regione Emilia Romagna sta dimostrando di non essere un semplice portavoce del PD ma una persona seria e responsabile.

La proposta del lavoro nei campi per chi prende il reddito di cittadinanza era partita da Giorgio Mercuri, presidente dell’Alleanza cooperative agroalimentari, e da Massimiliano Giansanti, presidente nazionale di Confagricoltura.

Una proposta rilanciata in Emilia-Romagna dal presidente della Regione Stefano Bonaccini.

Ma il partito degli africanizzatori non demorde. Vuole la regolarizzazione di 600 mila clandestini accampando l’urgenza economica.

In un paese guidato da persone sane di mente basterebbe, vista la natura ingrata del lavoro diminuirne la durata giornaliera magari a 4 ore al giorno e così anche i disoccupati sostenuti dal reddito di cittadinanza ci andrebbero volentieri.

Si tratta infatti di un lavoro stagionale che prevede solo alcuni mesi di impegno.

Invece gli africanizzatori vorrebbero “regolarizzare” 600 mila clandestini facendo regolari contratti di lavoro, garantiti ovviamente dallo stato e concedendo così la piena cittadinanza. Ciò avrebbe come immediata conseguenza il rapido successivo aumento dei disoccupati aventi poi necessariamente diritto al reddito di cittadinanza.

La necessità quindi di clandestini per l’agricoltura illegale di massa, accettata e garantita dallo stato anche se apparentemente reietta, non cesserebbe. E la catena del precariato – regolarizzazione- precariato regolarizzazione continuerebbe all’infinito come avviene da decenni oltre che sull’immigrazione anche nella scuola con i supplenti scavalcando così tutte le leggi vigenti.

La strumentalità degli importatori in genere mascherati dall’amore universale ma stavolta dalle nostre necessità “egoistiche” non finisce mai. Per loro sia il nostro egoismo che il nostro altruismo devono produrre sempre la rinuncia alle leggi dell’immigrazione del lavoro. Ipocriti!

In una società non schiavistica come si provvede ad incanalare senza forzature operatori in settori ingrati?

O aumentando lo stipendio o riducendo l’orario di lavoro o entrambe le cose insieme in misura adeguata alla necessità. Oppure facendolo a turno come preconizzava Fourier.

Per i lavori stagionali poi questa misura sarebbe particolarmente facile e basterebbe copiare i minijob, i contratti particolari in uso in Germania molto usati anche da studenti e casalinghe.

Se infatti le entrate non bastano si può accedere senza cambiare vita ai micro lavori, i “minijob”. Un lavoro che prevede un massimo fino a 450 Euro al mese. Oggi il minijob in Germania è molto diffuso: lo usano oltre 7 milioni di lavoratori. Si guadagna qualcosa e si può fare una prima conoscenza di sè stessi e del mercato del lavoro.

Ma il lupo perde…………………………

Photo by Warren Wong

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