“Le proteste in Europa mostrano una sofferenza reale del settore agricolo e della pesca, ma proprio per la serietà della situazione bisogna evitare strumentalizzazioni”. Lo ha detto Maria Chiara Gadda, vice-presidente della Commissione Agricoltura della Camera, a Sky. “Il dibattito pubblico e le scelte di questo governo si concentrano molto spesso sulla parte finale della filiera agroalimentare, quella della trasformazione. Ma oggi è proprio il settore primario a essere in grande difficoltà. Penso al comparto allevatoriale, all’olivicoltura, all’ortofrutta. L’agricoltura è uno dei settori produttivi che più risente dei cambiamenti climatici e, come dimostra la crisi del Mar Rosso, anche delle dinamiche geopolitiche”.
“Dobbiamo per questo fare una battaglia in Europa perché non prevalga il populismo, la transizione sostenibile va fatta ma garantendo reddito e produzione ad agricoltori e pescatori. Il governo deve tuttavia fare anche i compiti a casa, è facile dire che è sempre colpa dell’Europa: per esempio sui tempi di pagamento dei fondi europei, o evitando di perdere fondi comunitari come si sta rischiando per quelli sulla promozione del vino. E non aiuta certo l’agricoltura mettere nuove tasse come l’Irpef agricola, che porterà anche a pagare migliaia di euro in più. Brutto messaggio affermare, come sta facendo il governo Meloni, che ci sono aziende che hanno avuto benefici di cui non avevano bisogno. Il ministro dell’agricoltura dica quali sono le filiere strategiche su cui il nostro Paese vuole investire, perché nessuno lo ha capito”, ha concluso.