Grazie all’aumento sconsiderato dei tassi d’interesse, è stato eroso il 60% del reddito delle famiglie

8 Novembre 2023
Lettura 2 min

L’aumento dei tassi ha impoverito le famiglie, già tartassate dall’inflazione e da una prospettiva economica e previdenziale dai toni bui. La fotografia scattata dalla seconda edizione dell’Osservatorio SalvaLaTuaCasa promosso dalla societa’ benefit Save Your Home e realizzato con il contributo di Nomisma lo conferma.

Il rapporto e’ stato presentato in occasione dell’evento “Emergenza mutui. Quali soluzioni mettere in campo?” che ha visto la partecipazione, delle parti politiche, delle istituzioni del Terzo Settore e di diversi professionisti in ambito legale. Dall’Osservatorio SalvaLaTuaCasa emerge come la rata di un mutuo a tasso variabile raggiunga livelli di allerta per tutte le fasce di reddito fino almeno a 1.900 euro netti mensili, con un peso che arriva a superare il 60 per cento del reddito netto di queste famiglie. E le attese future sul costo del denaro lasciato intendere che per molte famiglie risultera’ difficile un pieno recupero del precedente reddito disponibile. La politica monetaria restrittiva della Bce fa da freno all’economia e spinge il sistema bancario verso una maggiore prudenza e politiche di erogazione più selettive. A questo si aggiunge una decisione del reddito disponibile per le famiglie: si stima che il 79 per cento degli italiani abbia un reddito lordo inferiore a 30.000 euro annui, con il 31 per cento dei contribuenti che addirittura non supera i 10.000 euro. E’ quindi elevata la quota di italiani con un budget insufficiente per la gestione delle spese ordinarie e degli imprevisti, con l’aumento dei tassi – risaliti in un solo anno ai livelli di dieci anni fa – che comprime ulteriormente le disponibilita’ delle famiglie.

Sul fronte dei mutui per acquisto casa, il rialzo dei tassi si traduce in un calo del 40 per cento di erogazioni nei primi nove mesi del 2023. Su 3 ,5 milioni di famiglie italiane con un mutuo in corso, per un valore complessivo di oltre 430 miliardi di euro, piu’ del 36 per cento ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile. Tali componenti restano elevati nonostante surroghe per oltre 60 miliardi dal 2012 ad oggi e le sostituzioni recenti presentano una soluzione d’emergenza e tardiva rispetto agli aumenti preesistenti, che fissa inevitabilmente le tariffe mensili su valori elevati e molto meno sostenibili. Al contempo, il forte incremento del costo del denaro genera una pressione crescente sulle famiglie, impreparate a gestire il corposo aumento delle rate. L’incremento del costo del denaro potrebbe inoltre interrompere la progressiva riduzione del tasso di deterioramento dei mutui in carico alle famiglie verificatasi negli ultimi dieci anni, anche grazie alle moratorie varate nel periodo Covid. In mancanza di misure efficaci, il forte rialzo dei tassi potrebbe causare un peggioramento del rischio del credito, con impatti negativi sia per le famiglie sia per gli istituti di credito. Tale situazione si riflettera’ probabilmente anche sul mercato delle aste con un aumento previsto per il 2024 del 10 per cento rispetto all’anno corrente per cui si stima – nel 2023 – un numero di aste compreso tra le 150-160 mila. Le aste immobiliari presentano molte critiche’ di sistema ed effetti negativi per banche e famiglie: i prezzi di aggiudicazione dimezzano infatti il ​​valore dell’immobile rispetto alle quote di mercato, e lunghezza ed onerosita’ dei procedimenti riducono ulteriormente il ricavato effettivo, lasciando ampio preventivo di scoperto un danno di creditori e debitori. 

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
La Nuova Padania, quotidiano online del Nord.
Hosting: Stefania Piazzo

Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter!

Servizio Precedente

E’ tornata la lince sul Gran Paradiso

Prossimo Servizio

“Pene più severe per chi maltratta gli animali”. Brambilla e Nordio per la proposta bipartisan

Ultime notizie su Economia

Ultimatum Giorgetti sul superbonus

di Cassandra – La politica ha le sue liturgie ma una cosa è certa. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, deve far quadrare i conti. E, come riporta il Corrierone, afferma che “Il
TornaSu