Giorgetti, prima uscita in Europa. Avanti tutta col Mes. Quello di Draghi e che Meloni non aveva votato?

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Nessuno sconvolgimento epocale nella politica post Draghi per il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti al primo vertice dell’Eurogruppo. Oltre che ricordare una posizione “prudente e realista che tiene conto, da un lato, del buon andamento dell’economia confermato dalle ultime rilevazioni dell’Istat e, dall’altro lato, dei rischi al ribasso, collegati specialmente al mercato per energia e inflazione”, Giorgetti  ha rassicurato sul Mes (Meccanismo europeo di stabilità): “Mi attesto sulle decisioni del precedente governo, di cui facevo parte. Aspettiamo le decisioni della Corte costituzionale tedesca e poi decideremo”, ha detto. “Confermo l’impegno a ratificarlo, esattamente la posizione dello scorso governo”, ha aggiunto.

Quel Mes davanti al quale Meloni aveva dichiarato: “Annuncio che la nostra opposizione sarà totale”, disse alla Camera. Poi, però, i tempi cambiano.

Sul fronte energia, Giorgetti ha poi affermato: “Sicuramente possiamo parlare di accordo per quanto riguarda politiche comuni e sul coordinamento europeo in materia di energia. Siamo d’accordo riguardo a politiche comuni, in modo da non farci male da soli”, ha dichiarato ai cronisti. “Per quanto riguarda il debito comune è chiaro che ci sono opinioni diverse, soprattutto rispetto ad un suo eventuale riutilizzo dopo l’esperienza del Next generation Eu”.

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