di Gigi Cabrino – Più di convegni e riflessioni socio politiche è stata la direttiva UE che mira ad eliminare i motori a combustione entro il 2035 a dare un impulso all’Europa delle regioni.
A Lipsia si sono incontrati i rappresentanti delle regioni e territori europei in cui è forte la presenza di industrie dell’automotive.
“”Accompagnare la transizione del settore automobilistico evitando il crollo dei sistemi economici e dell’occupazione dei territori maggiormente coinvolte nella filiera produttiva dei motori endotermici è l’obiettivo dell’intesa siglata a Lipsia tra le 29 Regioni europee dell’automotive, tra cui 8 italiane (Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Lombardia, Molise, Piemonte, Toscana, Umbria e Veneto)”.
“Alla costituzione dell’Alleanza di Lipsia era presente il commissario europeo Nicolas Schmit, che ha ribadito l’importanza della salvaguardia e del rafforzamento del settore automobilistico anche per tutelare centinaia di migliaia di posti di lavoro”.
“Tutti i rappresentanti delle Regioni italiane hanno convenuto con i colleghi europei sull’importanza della riqualificazione della forza lavoro e della ricerca ed innovazione anche attraverso soluzioni basate sul concetto di neutralità tecnologica, quali i combustibili biologici e a basso contenuto carbonico, i combustibili sintetici ed i motori endotermici ad idrogeno; importanti alternative nell’ottica della tutela della produzione di motori a combustione interna”.
“Il documento chiede proprio l’istituzione di un meccanismo europeo a sostegno di una transizione giusta ed equa delle zone in cui è ubicata la maggior parte delle produzioni industriali del settore automotive, nella convinzione che sull’altare della transizione non si possono sacrificare competenze e capacità e soprattutto una leadership conquistata in cento anni di ricerca, innovazione e scelte imprenditoriali e che si dovrà cercare di mantenere guidando il cambiamento e non facendosi indicare la strada tecnologica da sistemi industriali di altri continenti”.
“La posizione delle Regioni italiane é risultata univoca e sarà, previa condivisione con il Governo, presentata nelle prossime settimana al Parlamento e alla Commissione europea”.
È la realtà delle cose che accadono – in questo caso la tutela dell’automotive- a ricordarci che se da un lato non c’è prospettiva se non europea, questa Europa non può che essere federale, delle regioni e dei territori.