di Rosanna Marani – Giustappunto i reality, le isole, i grandi fratelli, la rete. Persa la buona scuola, latitante la buona famiglia, scomparsa la buona società, rinnegata la nostra buona politica, la nostra maestra analfabeta resta la maleducazione.
Oggi vige il niente e nel niente ci si annulla. Noi esseri umani abbiamo perduto la nostra unicità, ci spalmiamo in questo nulla, facendo marmellata di qualunque vibrazione seppur negativa, dell’anima. Siamo diventati campioni di pigrizia mentale, livellati dalla pochezza del linguaggio, incitati solo dalla vanità della immedesimazione nel peggio propinato dai media, dai social, che ci inducono al coma del pensiero.
Crediamo vera una realtà verosimile. Quella che mostra una indecente gara al peggio dipanata su un palcoscenico virtuale dove i protagonisti sono smidollati, svaccati, rozzi, ignoranti bipedi. Figure anonime spesso, che non hanno alcuna connessione col cervello. Organo atrofizzato che lascia campo libero alla volgarità del vivere.
Alla banalizzazione dei sentimenti, allo sfruttamento delle smanie di esserci sotto il cono di un qualsiasi riflettore. Chi ci guadagna su tale degradante spettacolo se la ride, mentre la collettività si appiattisce e gli annoiati delinquono.
Perché anche seguire il gregge, è delinquenza. Seppur intellettuale.
Dal mio libro #tidolamiaparola
Foto di Martina Cannizzaro