I test governativi rivelano una diversa preparazione tra gli studenti del Nord rispetto a quelli del Sud, che però hanno voti più alti in sede di esame. L’analisi di Roberto Castelli, presidente di Autonomia e Libertà, nel link qui sotto.
https://www.facebook.com/NordAutonomiaeLiberta/videos/820512296355680
Vedi anche:
Sul Sole 24 Ore del 31 luglio 2023:
Arriva la maturità e l’Italia dell’istruzione – che di solito vede il Sud primeggiare per povertà educativa (come raccontiamo nella pagina accanto) e dispersione scolastica sia esplicita che implicita (come ci ha ricordato l’Invalsi soltanto a metà luglio) – si guarda allo specchio, lo attraversa e alla maniera di Alice nel Paese delle meraviglie approda a una realtà completamente diversa. E per certi versi fantastica. Con il Mezzogiorno che eccelle per voti alti e 100 e lode e il Nord che segue …

Ancora, dal Corriere della Sera:
“A ottenere la lode sono in totale 13.414 studenti, concentrati soprattutto al Sud. Le regioni che registrano il più alto numero di diplomati con lode sono la Campania (2620), Puglia (1964) e la Sicilia (1854). Al quarto posto il Lazio con 1.162. Numeri più contenuti in altre regioni: ad esempio in Calabria i promossi con lode sono stati 961, ma poi si scende decisamente su altre quantità in Lombardia (762), Piemonte (431), Emilia Romagna (690), Toscana (508), Veneto (529), Liguria (180) e Marche (421). Fanalino di coda la Valle d’Aosta (6), preceduta dal Trentino Alto Adige (74). Completano il quadro nazionale la Sardegna (248 promossi con lode), la Basilicata (128) come anche il Friuli Venezia Giulia, il Molise (101), l’Abruzzo (318), Marche (421) e Umbria (330). In percentuale, considerando il numero di studenti per regione, le regioni che registrano il più alto numero di diplomati con lode sono la Puglia e la Calabria (con il 5,6%). Seguono l’Umbria (4,7%), il Molise e la Sicilia (entrambe con il 4,2%)“.
Fonte
Ancora il Corriere:
“Il problema si è acuito negli anni della pandemia, con la didattica a distanza che ha mostrato tutti i suoi limiti. Ma il recupero fatica a manifestarsi. Alle superiori, secondo il rapporto Invalsi 2023, gli studenti che in italiano hanno raggiunto almeno il livello base sono solo il 51%. Percentuale che solo nel 2019 arrivava al 64%. Ma anche restando sui numeri, il quadro nazionale è tutt’altro che uniforme. Nello specifico delle Regioni, rispetto alla media dell’11,5% di giovani tra i 18 e 24 anni che ha conseguito la sola licenzia media, molto al di sopra si collocano la Sicilia (18,8%), la Campania (16,1%), la Sardegna (14,7%), la Puglia (14,6%), e la Valle d’Aosta (13,3%). Tutte le altre Regioni restano al di sotto della media nazionale: tra l’11% e il 10,3% Piemonte, Toscana, Trentino Alto Adige, Calabria e Liguria; tra il 9,9% e il 5,3% primeggiano Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Abruzzo, Molise, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Umbria, Marche e Basilicata.
Ma c’è un altro dato che emerge, e che sembra stridere con questi aspetti: l’alta percentuale di cento e lodi, cioè di voti alti, alla maturità, nelle regioni del Sud: secondo i dati pubblicati dal ministero dell’Istruzione e del Merito la scorsa settimana, in percentuale, considerando il numero di studenti per regione, le regioni che registrano il più alto numero di diplomati con lode sono la Puglia e la Calabria (con il 5,6%). Seguono l’Umbria (4,7%), il Molise e la Sicilia (entrambe con il 4,2%)” (https://www.corriere.it/scuola/maturita/notizie/licenza-elementare-o-media-sono-sud-province-piu-basi-livelli-istruzione).