I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del locale Tribunale, nei confronti di una persona indagata per truffa ai danni dello Stato.
Oltre 900 persone, inoltre, risultano anch’esse indagate a vario titolo anche per reati di indebita percezione del reddito di cittadinanza, indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento, abusiva attività finanziaria e riciclaggio. Le indagini, coordinate dalla Procura di Cosenza e condotta dai Finanzieri del Gruppo Cosenza, hanno consentito di ricostruire uno strutturato contesto illecito finalizzato all’indebita percezione di Reddito di Cittadinanza e di altri sussidi. Le investigazioni hanno permesso alle Fiamme Gialle bruzie di identificare un Centro di Assistenza Fiscale nel comune di Cosenza, il quale, con modalità massiva, acquisiva documenti di identità di persone residenti all’estero, al fine di avviare numerose pratiche relative al Rdc, Rem ( Reddito di Emergenza) ed assegni familiari. Gli indagati, privati dei requisiti per l’ottenimento dei suddetti benefici, ricevevano il denaro, anche con l’utilizzo di servizi di money transfer, flussando al Caf parte della somma a titolo di corrispettivo per le attività svolte. In particolare, gli investigatori hanno riscontrato come il Centro di Assistenza Fiscale, nell’inoltrare le domande di sussidio, utilizzasse in alcuni casi residenze fittizie, al solo scopo di creare nuclei monofamiliari e con bassi valori di Isee; ovvero riportasse più soggetti o nuclei familiari presso il medesimo indirizzo di residenza. In altri casi, si procedeva all’indicazione di false utenze telefoniche, anche intestate a persone diverse dai richiedenti oa soggetti del tutto inesistenti nonché l’indicazione di modelli Isee fittizi o viziati.
Come rilevato dagli inquirenti, diversi documenti venivano reperiti presso l’abitazione, impiegata quale base logistica da uno dei referenti del Caf, direttamente all’estero per la successiva lavorazione delle pratiche in Italia. Ulteriormente, è stato individuato un ufficio postale nell’hinterland cosentino, impiegato per il materiale ritiro di alcune carte del Rdc.