di Luigi Basso – Anche i bambini sanno che il Qatar è attualmente l’alleato principale della Turchia di Erdogan.
I due governi formano una coppia che porta avanti politiche simmetriche e sempre coordinate.
Basti pensare all’azione militare di destabilizzazione anti francese condotta da tempo in Libia.
Da ultimo i due Paesi islamici hanno simultaneamente lanciato una campagna di boicottaggio dei prodotti provenienti dalla Francia, fresca vittima di sanguinosi attentati di matrice islamista.
Per non parlare degli atti di guerra e delle provocazioni militari nel Mediterraneo.
In questo quadro l’Italia ha appena firmato un accordo militare col Qatar con il quale la Aeronautica Militare Italiana addestrerà alla guerra i piloti qatarini sul suolo italico.
Dopo il ruolo esorbitante che i servizi segreti turchi avrebbero svolto nella liberazione di Silvia Romano, l’asse Doha Roma con la beledizione del Sultano di Ankara, asse sancito da una visita del Ministro Guerini in Qatar, non sembra un’esagerazione o un’invenzione.
Peraltro Guerini è di estrazione renziana e non si può dimenticare la Qatar Connection di cui parlava L’Espresso a proposito dei rapporti tra il Matteo di Rignano e l’Emiro Tamim al Thani.
La politica estera italiana degli ultimi anni presenta davvero profili di novità che avrebbero meritato una ampia discussione pubblica.
Invece il Partito Unico Italico cambia le alleanze geopolitiche senza neppure spiegarne il motivo.
La pazienza Oltralpe peraltro sta per finire.
Importare terroristi dall’Italia e vedere al confine l’addestramento di piloti di forze antagoniste non può far piacere ai Galletti, che devono ancora digerire l’endorsement ai Gilet Gialli dell’attuale Ministro degli Esteri.
Il tutto, senza dimenticare che Parigi è un creditore pesante dell’Italia in termini di possesso di stock del debito pubblico.
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