Non è la stessa cosa. Studiare a casa, fare lezione da casa non dispiace, ma non è come essere in classe, vivere la classe. Ecco alcuni dati su cui riflettere.
“Sorprendentemente la scuola a distanza è piaciuta a un ragazzo su due. I ragazzi sono curiosi e riescono a viverla come un’esperienza nuova. E, nell’86% dei casi dicono di aver imparato di più. Certo c’è anche tutta la sofferenza di non avere i compagni, di non toccarsi, di non avere la ricreazione. Ma l’hanno vissuta come una scoperta e ci chiedono che gli adulti non considerino la Dad solo come un’emergenza, ma anche come una sfida a prefigurare una scuola del futuro, dove anche la distanza, per malattia o altro, può essere vissuta meglio”. Sintetizza cosi Tiziano Vecchiato, presidente della Fondazione Emanuela Zancan la sperimentazione ‘Crescere senza distanza’, il cui report è stato presentato oggi a Roma.
Un progetto – promosso da ministero della Salute, ministero dell’Istruzione, ‘Con i Bambini’ e realizzato da Fondazione Zancan’ – mirato al contrasto della povertà educativa nell’apprendimento a distanza, che parte dall’esperienza di bambine e bambini ospedalizzati a causa di gravi malattie, per arrivare alla realizzazione di un protocollo ‘collaudato’ per le scuole.
Le indicazioni raccolte sono state ‘messe alla prova’ in 11 scuole distribuite tra Nord, Centro e Sud Italia, con uno stress test. E i risultati sono ora condensati in raccomandazioni per facilitare l’apprendimento a distanza, utilizzabili su più vasta scala per ridurre le distanze. Per quanto riguarda i dati rispetto alla scuola in ospedale, i ragazzi e le ragazze intervistati hanno dichiarato che l’insegnamento personalizzato è più proficuo sul piano dell’apprendimento, perché favorisce l’attenzione e il confronto con l’insegnante. Per quanto riguarda gli alunni della scuola primaria coinvolti ‘nello stress test’, invece, il 62% ha dichiarato di apprezzare la didattica a distanza e il 91% di avere appreso cose nuove. Anche se molti di loro hanno sentito la mancanza dei propri compagni di classe (44%).