“No, non in mio nome armi letali”. Matteo SALVINI, segretario della Lega, lo dice a Mezz’ora in più. “Dialogo e diplomazia, non armi letali”, ribadisce. Ma “altro paio di maniche è investire in difesa”, rileva il segretario della Lega, “significa anche lavoro, tecnologia” prosegue, ricordando di essere a favore della reintroduzione del servizio militare.
“La guerra va fermata, ma non con un’altra guerra, con il dialogo. Il leader politico più illuminato in questi giorni è il Santo Padre, che dice non chiudiamo la strada dei negoziati, del dialogo, torniamo a ragionare, perché se la risposta dell’occidente ai missili dell’aggressore devono essere altri missili, poi la guerra arriva a livello planetario”, prosegue Matteo SALVINI, segretario della Lega. “Io credo nella pace”, dice SALVINI, “gli ucraini stanno resistendo eroicamente, spero che l’Italia non si aggreghi ai tifosi della guerra”.