riceviamo e volentieri pubblichiamo
Al termine dell’incontro tenutosi tra sabato e domenica, è stato raggiunto un accordo tra Stato e Regioni. Secondo le agenzie di stampa l’intesa impegna il governo a richiamare nel proprio testo di riferimento le linee elaborate e proposte dalla Conferenza delle Regioni: quello schema sarà poi la base su cui dovranno poggiare i singoli protocolli regionali.
A questo punto, a giudizio di Nuova Costituente, sta ai responsabili regionali prendere le difese della società – come raramente hanno fatto finora – e mostrare la sensibilità necessaria a salvaguardare, al tempo stesso, il diritto e l’economia. Nei loro regolamenti le Regioni devono ora limitarsi ad indicare agli operatori economici e ai cittadini quali sono i comportamenti da “non tenere”, perché lesivi dell’incolumità altrui, senza imporre null’altro e senza pretendere di limitare i diritti dei singoli in maniera ingiustificata, com’è invece avvenuto nelle settimane di lockdown e di forzata interruzione delle attività economiche.
Se opereranno in tal modo, le Regioni potranno delineare un ordine giuridico certo e semplice, capace quindi di rendere possibile quella ripartenza che, in ogni caso, sarà molto difficile e che per tante imprese sarà del tutto improbabile.
Dopo la disfatta del governo centrale (che con semplici atti amministrativi ha cancellato le nostre libertà e ha distrutto larga parte del tessuto produttivo), spetta dunque alle Regioni mostrare una diversa sensibilità: un maggiore rispetto per l’autonomia dei singoli e per la necessità di rimettere in moto – come già sta avvenendo in larga parte d’Europa – il sistema delle relazioni produttive e commerciali.