I BAMBINI NON CONTANO? Asili chiusi fino a settembre, unici in Europa. La denuncia di Assonidi: vogliono farci fallire

20 Maggio 2020
Lettura 2 min

di Giuseppe Olivieri – Che Roma sia distante e miope molti lo sanno.
Del fatto che Roma agisca senza cognizione di causa molti altri ne stanno avendo consapevolezza. Bambini a casa col rischio di infettare i nonni.
Aziende che devono concedere congedi parentali. Asili che rischiano di non riaprire più.

A rischio c’è la sopravvivenza di un servizio fondamentale che il sistema pubblico non sempre è riuscito a garantire.

Non si tratta semplicemente di finanziare. Si tratta di far ritornare alle famiglie e alle imprese ciò che loro hanno già versato.
È una questione di rispetto, di lungimiranza, di educazione, di socialità, di giustizia.

Ecco il grido di dolore di Federica Ortalli, Presidente di Assonidi.

LETTERA APERTA ASSONIDI AL GOVERNO ITALIANO

Caro Governo,
Se questa è la tua decisione, se credi che gli asili e le scuole dell’infanzia debbano rimanere chiusi fino a settembre, allora devi assumerti la tua responsabilità.
Devi assolutamente garantire a tutti gli operatori del comparto idonei strumenti di integrazione salariale – tra cui la cassa in deroga – fino alla riapertura. A settembre, peraltro, non so se ci saremo ancora tutti per verificare se hai fatto il tuo dovere.
Sicuramente riapriremo in pochi, con strutture semi deserte e pieni di debiti.
Le famiglie non potranno permettersi un nido o una scuola privati perché molti di loro, mamme e papà, come noi avranno perso il lavoro.
Altri non riapriranno mai più, almeno il 40% delle strutture sul territorio italiano.
Oggi realizziamo che una vita di sacrifici, di studio e di passione vedrà presto la parola fine.
Sei sicuro, caro Governo, che ci puoi lasciar fallire?
Perché siamo i fanalini di coda dell’Europa? Perché in Danimarca, Norvegia, Svizzera, Germania, Francia, Inghilterra, Austria, Grecia e Olanda per nominarne alcuni, hanno riaperto le scuole 0-6, o addirittura le hanno Sempre lasciate operative per i cosiddetti “lavoratori essenziali”? Perché loro si e noi no?
Perché si dà la possibilità di riaprire solo ad attività ludico didattiche, che non richiedono anni di studio e formazione professionale, e non a quelle che hanno contribuito ad agevolare la vita delle famiglie, a dare un supporto attivo e concreto alla genitorialità, a valorizzazione la crescita dei bambini con una programmazione educativa comprovata e controllata?
Noi parliamo quotidianamente ai bambini e alle famiglie di regole, routines e proposte educative in un linguaggio semplice e chiaro.
Proprio quella chiarezza, semplicità e proposte che, da parte Tua, non si sono mai viste.


Ci siamo illusi di avere un dialogo aperto, abbiamo lavorato senza sosta da febbraio per ripensare ai nostri servizi e produrre protocolli, abbiamo parlato con esponenti politici ma alla fine, senza alcun preavviso, ci siamo accorti che in realtà un dialogo non c’è mai stato.
Noi abbiamo grandi responsabilità verso i futuri cittadini di questo paese e Tu, caro Governo, hai enormi responsabilità verso il sistema educativo 0-6 italiano. Assumitele!!
Garantisci la nostra sopravvivenza attraverso la cassa in deroga garantita, gli sgravi fiscali, l’esenzione dalle tasse, i contributi a fondo perduto, ma non per pochi mesi, perché per tornare a dormire la notte impiegheremo almeno due anni e mezzo.

Questo è un grido disperato di migliaia di donne e uomini che, con professionalità, si sono sempre occupati di educare con il sorriso sulle labbra le future generazioni di cittadini italiani.

 
La Presidente
Federica Ortalli 

Photo by Jason Sung

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