di Casssandra – Sono passati 1186 giorni dal referendum sull’autonomia. Il contatore del nulla di fatto continua a scorrere. E allora che succede? Succede che Luca Zaia, presidente del Veneto, si scaglia Giuseppe Conte per il passaggio sul Titolo Quinto della Costituzione nel suo intervento al Senato, l’altro ieri. “
Tu non puoi andare in Parlamento per trovare i voti e sputtanare l’autonomia. È stato veramente indelicato quel passaggio. Che sia chiaro che noi non ce la siamo messa via: appena finisce l’emergenza noi torniamo in mimetica. Noi l’autonomia la vogliamo” ha dichiarato Zaia al punto stampa sul covid.
Una presa di posizione solitaria, che non cambia le carte in tavola, come ben sappiamo. E’ buona strategia della comunicazione politica, mentre il leader del suo partito su questo non tocca palla.
Commentando poi quanto è accaduto alle Camere e specificatamente a Palazzo Madama, Zaia ha aggiunto: “Pur non spettando a me fare il censore, di fronte al comportamento tenuto da alcuni parlamentari nel mancato rispetto in aula delle misure anticontagio dico che è stato uno spettacolo non edificante, perché anche la forma è sostanza. Non posso che dire bah di fronte a certe immagini, pensando che si chiudono bar, ristoranti, palestre, sagre, intrattenimenti e attività”.
Zaia però non dimentichi chi imitando Trump la mascherina la considerava un peso della dittatura sanitaria.
Photo by Diego González