di Massimiliano Malaspina – In epoca di coronavirus le partite iva stanno subendo danni ingenti , il governo Conte non aiuta e predilige il parassitismo come gli usufruenti del reddito di cittadinanza.
Un settore importante come quello della pesca che impegna migliaia di persone è lasciato allo sbando sia dal punto di vista degli aiuti che da quello sanitario. Come aiuti poco si vede anche nel nuovo decreto, il calo nel monto ittico è stato del 60% considerato che la ristorazione in questo momento è chiusa, non si comprende infatti la motivazione per cui i pescherecci debbano uscire in mare in una situazione dove il pescato va a finire tutto nelle celle di congelamento.
Nel territorio di Chioggia le celle frigo sono strapiene e si continua ancora a far uscire i pescherecci creando non poco disagio e pericolo per quei pescatori che non potranno mai rispettare le distanze di sicurezza tra di loro, in un peschereccio è impossibile stare a 1,5 m dall’altro e la notte si dorme in cuccette di 3 metri quadri tutti assieme. La salute è il valore più importante in questo periodo e se le celle frigo sono piene non esistono motivi per i quali i pescatori debbano rischiare contagi , chi vuole il pesce lo trova, ma le barche devono rimanere a terra magari supportate da un fermo pesca anticipato che normalmente si fa nel mese di agosto.
Photo by Sebastian Pena Lambarri