“Ho ancora una mostruosa quantità di anticorpi ma mi devo vaccinare per poter andare in vacanza o sottopormi ad altri tamponi inutili? Francamente e con tutto il cuore, penso di essere un sopravvissuto che non esiste per nessuno“. Chiude così la lunga lettera-racconto al Corriere della Sera l’ingegnere milanese 52enne, Marco Marcolini, tra i primi a contagiarsi e a vivere la drammatica esperienza della rianimazione e di un lungo post Covid. Dopo più di un anno ha un record anticorpale ma i termini della legge, vaccino dopo sei mesi dalla negatività, per lui non possono valere.
I medici gli dicono di non vaccinarsi, ma per il Green Pass dovrebbe farlo. Un paradosso italiano di cui è prigioniero. Ha donato plasma iperimmune ma deve vaccinarsi senza poterlo fare. Pirandello non avrebbe toccato queste vette.
“Le persone come me non esistono in nessuna casistica – scrive – «Se hai avuto il covid da più di sei mesi devi certamente vaccinarti, perché ormai non sei più coperto» dice qualche esperto. Ma come? Se io ho donato il plasma iper-immune dopo 9 mesi?! «Se vuoi il passaporto vaccinale e il green pass per andare in vacanza, devi vaccinarti, sennò sei pericoloso e devi fare il tampone per prendere l’aereo» sostiene il Ministero (per i guariti ha una durata di 180 giorni, ndr). Ma davvero!?”.
Il ministero della Salute cosa può rispondere all’ingegner Marcolini?
Immagine in apertura tratta dalla pagina Facebook di Marco Maria Marcolini