Zaia: Redistribuiscano vaccini alle Regioni più virtuose! Tagli Pfizer? Vergognoso. Scuola: ragazzi portano virus a casa

18 Gennaio 2021
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 “Sono tre settimane che si parla della mia proposta di garantire due settimane di magazzino a ogni Regione e di considerare che oltre non e’ piu’ magazzino, ma surplus che puo’ essere distribuito ad altre Regioni… Arcuri ha portato la proposta in discussione e ci ha chiesto una settimana di tempo per renderla operativa”. Cosi’ il presidente della Regione Luca Zaia, oggi in conferenza stampa dalla sede della Protezione civile regionale a Marghera.

 “E’ vergognoso quello che sta accadendo sui vaccini – ha porseguito poi Zaia -. Non si può dare il piano di forniture, che si traduce in piano vaccinale con una programmazione, e poi le forniture vengono sospese del 53%. Se poi vado a vedere il taglio a livello nazionale vedo che ci sono regioni con tagli zero, altre con tagli moderati e altre regioni, come il Veneto il Friuli Venezia Giulia, l’Emilia Romagna che vengono letteralmente azzoppate”.

“Se venisse messa in discussione la fornitura della prossima settimana anche solo di un vaccino, noi non riusciremo più a vaccinare. Questa settimana possiamo attutire il grave danno, ma la prossima no: dovremmo sospendere la campagna vaccinale”, ha avvertito. “Il commissario Arcuri mi ha riferito che la destinazione dei tagli ai vaccini è stata decisa dalla Pfizer, vorrei capire quale premio Nobel ha studiato questa redistribuzione, di tagliarci il 53% della fornitura -ha polemizzato- noi non abbiamo un contratto con Pfizer, quindi siamo parte lesa ma non controparte giuridica, stiamo comunque pensando di tutelarci, non so come ma lo faremo, lo sta studiando l’avvocatura regionale. Spero comunque che a livello nazionale si vada giù duri e pesanti a livello penale. siamo molto arrabbiati, non si può mettere in discussione un servizio vitale per i cittadini”.

“Il governo deve andare a vedere il calo di forniture negli altri paese, perché se non ci fosse un calo sarebbe un problema di poter contrattuale dell’Italia”, ha concluso.

Infine, sulla scuola: “La scuola è una condizione di assembramento, dicono di favorire il lavoro agile dove possibile, la didattica a distanza è una modalità adeguata al contesto scolastico. Cercheremo di capire che evoluzione avrà. La situazione è fluida. I ragazzi non hanno colpe, ma diventano dei trasportatori del virus da una famiglia all’altra, quando tornando a casa giustamente non si mettono la mascherina”.

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