Dopo sconfitta politica, crollo economico per Trump?

18 Gennaio 2021
Lettura 3 min

 Prima di approdare alla Casa Bianca, pur avendo alle spalle una storia imprenditoriale costellata anche di clamorosi fallimenti, Donald Trump si era costruito, agli occhi dei suoi sostenitori, una fama di Re Mida. Lo sfarzo delle sue residenze e delle Trump Towers sparse per l’America, la capacità per gli affari esaltata nello show tv The Apprentice, l’immagine del businessman dai modi spicci ma efficaci, che vendeva il ‘marchio Trump’ per nobilitare una gamma infinita di prodotti, dagli alberghi, ai materassi alla vodka. Tutto questo era stato proiettato nella campagna elettorale del 2016, contribuendo alla sua vittoria. Ora, alla luce di quattro anni a dir poco divisivi e, soprattutto, dei fatti di Washington e del secondo impeachment, Trump rischia di essere uno dei pochissimi presidenti che lascerà la Casa Bianca in condizioni finanziarie peggiori di quelle nelle quali si trovava quando ci è entrato.

Difficile che possa capitalizzare, come molti suoi successori, con ricche consulenze e partecipazioni a convegni e conferenze. Gli eventi degli ultimi giorni hanno trasformato il presidente uscente in una sorta di ‘paria’ planetario, contaminando inevitabilmente il suo brand e rendendo complicato un ritorno alla vita da imprenditore. ”La grande domanda è che danno il brand politico Trump può avere arrecato al brand commerciale Trump”, spiega Stephen Greyser, docente di marketing alla Harvard Business School, interpellato dal Telegraph. Per Greyser, “non c’è dubbio che quanto accaduto negli ultimi giorni avrà un impatto”, dice l’esperto Usa. Certo, il presidente può contare su una base di 85 milioni di follower sui social media – dai quali erò è stato cancellato – e di 75 milioni di elettori. Difficile prevedere però se questi numeri possano tradursi in termini di consumatori, laddove è invece più facile prevedere che il resto degli americani, e non solo, preferirà rigettare non solo il brand del Trump politico, ma anche quello commerciale. 

In teoria, uscito dalla Casa Bianca, il tycoon potrebbe rimettersi alla guida della Trump Organisation, la galassia che incorpora circa 500 aziende, gestita negli ultimi quattro anni dai figli Eric e Donald Jr. Certo è che la holding di famiglia, stando all’analisi fatta nei mesi scorsi dal New York Times in base alle dichiarazioni dei redditi di Trump, si trova a fronteggiare una montagna di debiti che ammonterebbe a 421 milioni di dollari. La maggior parte da ripagare nei prossimi quattro anni.

La Trump Organisation, che possiede una quantità notevole di proprietà immobiliari, che vanno dagli alberghi, ai campi da golf, ai grattacieli potrebbe all’occorrenza dismettere una parte di questo patrimonio per far fronte alle difficoltà finanziarie. E del resto, lo stesso Trump ha sostenuto che la Presidenza gli è costata tra i 3 e i 5 miliardi di dollari di mancati ricavi. Ad aggravare la situazione, oltre all”antipatia’ politica suscitata dal nome Trump, anche la pandemia di coronavirus, che ha messo in ginocchio il settore alberghiero e l’industria delle vacanze di lusso, core business del tycoon. Il presidente uscente, una volta lasciata la Casa Bianca mercoledì mattina e ritiratosi nel suo resort di Mar-a-Lago, in Florida, si troverà inoltre ad affrontare una serie di azioni legali collegate alle sue vicende finanziarie. Ma forse, nulla dovrebbe preoccupare di più il presidente della lunga serie di prese di distanza che banche, organizzazioni ed istituzioni varie hanno fatto nei suoi confronti, dopo i disordini messi in atto dai suoi sostenitori il 6 gennaio a Washington.

Il tycoon abbandonato dalle banche (Adnkronos) – La Deutsche Bank, per lungo tempo una delle maggiori linee di credito di Trump, ha annunciato che non farà più affari col tycoon, verso il quale è esposta per 300 milioni di dollari. La Signature Bank si è spinta oltre, chiudendo i conti bancari di Trump e annunciando lo stop a qualsiasi futuro rapporto. Nella lista nera della anca sono stati inseriti anche tutti quei deputati e senatori repubblicani che hanno appoggiato il presidente uscente nel suo tentativo di ribaltamento delle elezioni. Altra banca che ha abbandonato Trump è la Professional Bank della Florida, che in passato gli ha garantito un mutuo da 11 milioni di dollari. Cattive notizie sono giunte anche dal mondo del golf, altro business di rilievo della Trump Organisation. La Pga, l’organizzazione che cura i principali tour professionistici di golf negli Stati Uniti ha tolto a Trump l’organizzazione del torneo di Bedminster, nel New Jersey.

In Gran Bretagna, la R&A ha annunciato che i British Open non si disputeranno più sul green scozzese di Turnberry, fino a quando Trump ne sarà il proprietario. Perfino a New York, sua città natale, Trump si è visto chiudere la porta in faccia. L’amministrazione locale ha infatti annunciato di voler cancellare i contratti per la gestione di alcune piste di pattinaggio e di altri impianti, appaltati alla Trump Organisaton. Il tycoon potrebbe compensare le perdite in questi settori, lanciando una propria impresa editoriale.

Se ne è parlato molto negli ultimi mesi, soprattutto dopo il ‘divorzio’ tra Trump e l’impero Fox di Rupert Murdoch, che con le sue tv e i suoi giornali nel 2016 contribuì alla conquista della Presidenza. Un canale televisivo di Trump, ovviamente a pagamento, farebbe concorrenza alla stessa Fox News e potrebbe rivelarsi un buon affare, potendo contare su una sicura percentuale di quegli 85 milioni di follower, ora orfani dei tweet e dei post del presidente uscente. Una Trump tv potrebbe anche essere la piattaforma dalla quale lanciare nuove battaglie politiche, perfino una ricandidatura. Tutto questo, se non interverrà il secondo impeachment a cancellare definitivamente Trump dalla scena politica.

Photo by Pau Casals

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
La Nuova Padania, quotidiano online del Nord.
Hosting: Stefania Piazzo

Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter!

Servizio Precedente

Boom di colf e badanti, il Covid fa spendere alle famiglie e risparmiare allo Stato

Prossimo Servizio

Zaia: Redistribuiscano vaccini alle Regioni più virtuose! Tagli Pfizer? Vergognoso. Scuola: ragazzi portano virus a casa

Ultime notizie su Economia

TornaSu

Don't Miss