di Giuseppe Olivieri – Mercoledì,26 gennaio a Bolzano si insedierà la presidenza italiana di Eusalp, affidata congiuntamente al Trentino e all’Alto Adige.
“La Strategia Macroregionale Alpina, ufficialmente EUSALP (EU Strategy for the Alpine region), è un accordo siglato nel 2013 dai Paesi che fanno parte dell’Unione Europea: Italia, Francia, Germania, Austria, Slovenia e da due stati extra europei Svizzera e Liechtenstein; ne fanno parte le 48 regioni e province autonome che si trovano attorno alla catena alpina. Le regioni italiane sono la Lombardia, la Liguria, il Piemonte, la Valle d’Aosta, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e le province autonome di Trento e Bolzano.” Eusalp opera in tre ambiti rappresentati dall’innovazione e crescita economica, dalla mobilità e connettività e dall’energia e ambiente.
Questa macroregione è composta, quindi, da territori con caratteristiche demografiche, sociali ed economiche eterogenee e una grande diversità culturale e linguistica. Ciò, però, non deve rappresentare un ostacolo alla cooperazione fra le istituzioni e i popoli che la costituiscono. Anzi, dovrebbe essere l’occasione per conferirle un carattere politico ed istituzionale che l’Unione Europea si è guardata bene dall’attribuirle. E’ un esempio di come si potrebbe costruire un’Europa attraverso nuove basi, che prescindano dal potere finanziario e bancario, e facciano leva su un substrato culturale, storico, economico che preservi la memoria e le peculiarità dei popoli che la compongono. L’esaltazione delle differenze e la loro valorizzazione rappresenterebbe, quindi, l’unico strumento in grado di contrapporsi a tutti quegli aspetti della globalizzazione che hanno come fine, più o meno velatamente dichiarato, la massificazione e l’annullamento delle specificità di ogni nazione, basate sull’ideale dell’“idem sentire”.
Come Draghi e Macron hanno siglato un accordo bilaterale lo scorso novembre al Quirinale su basi economiche e di reciproca cooperazione, similmente tali intese potrebbero essere integrate dalla volontà di valorizzare realtà macroregionali come Eusalp, applicando quei principi di autodeterminazione, già oggetto di riconoscimento in trattati o conferenze internazionali, prima fra tutte quella di Helsinki del 1975. Certamente, un ruolo determinante nel promuovere un’iniziativa del genere è svolto dai cittadini tutti, attraverso la consapevolezza ed un’azione condizionante. La loro funzione, come sempre, è essenziale: lo sterile lamento relativo allo status quo e l’ignavia, che impedisce una reazione influente su chi gestisce il potere, renderebbe qualsiasi progetto o rivendicazione privi di speranza di applicazione.
Grande Nord c’è e ci sarà: dovrà essere sfruttata ogni occasione per rivendicare chiaramente la sognata autodeterminazione, lontani da chi vorrebbe soffocare la nostra storia, la nostra economia, i nostri sogni, la nostra vita.