“Sicuramente sì”, a settembre il Pd presenterà una mozione di censura per chiedere le dimissioni del sottosegretario Durigon. “Credo che sia incompatibile l’apologia de fascismo con la presenza dentro questo governo. E’ incompatibile con la nostra Costituzione a maggior ragione dentro questo governo. Credo che questa vicenda debba essere risolte”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, a margine del Meeting di Cl. “Ieri ero a Ravenna dove ho ricordato la figura di don Minzoni ucciso dalla violenza fascista nel 1923 – aveva detto Letta poco prima a Rimini -. Non ho dubbio che l’apologia del fascismo sia incompatibile solo con la nostra Costituzione ma anche con lo stare dentro questo governo. Per quanto ci riguarda, questa è la posizione la perseguiremo con tutti i mezzi che sono necessari”.
Ma a stretto giro di posta, noncurante della sfida in atto, Salvini tira diritto per la sua strada. “Claudio Durigon è il papà di Quota 100, con lui sto lavorando sulla riforma delle pensioni dal 2022 in poi e sul saldo e stralcio sulla rottamazione delle cartelle esattoriali: ragioneremo io e lui su quello che è più utile fare, per noi, per il movimento, per il governo e per l’Italia, perché di perdere tempo in polemiche sul passato non ne abbiamo nessuna voglia”. Lo detto Matteo Salvini, leader della Lega, a margine dell’incontro al Meeting di Rimini, a cui partecipa insieme a Enrico Letta, Giuseppe Conte, Ettore Rosato e Antonio Tajani, commentando la polemica su Durigon, sottosegretario leghista, di cui sono state chieste le dimissioni dopo la sua proposta di ripristinare l’intitolazione di un parco ad Arnaldo Mussolini, fratello di Benito. “Fascismo e comunismo, fortunatamente, sono stati sconfitti, archiviati e si studiano sui libri di storia e ne ragionerò io con Claudio, che è persona di cui ho la massima stima e fiducia”, ha precisato Salvini.
Immagine tratta da pagina fb di Claudio Durigon