di Giovanni Robusti – La Santanchè rischia di costituire un vero problema per il Governo. Ma non oggi e non a breve. Non entro
nel merito delle notizie che ormai spopolano e fanno indici di ascolto stellari.
Credo solo di aver capito che la Santanchè, Senatore della Repubblica e Ministro del Governo Meloni 1, stia
giocando volutamente la carta della mozione di sfiducia individuale. Immagino cioè che la sua strategia
comprenda proprio quella opzione. Che anzi l’abbia volutamente provocata fornendo risposte disarmanti
per la loro incoerenza con documenti ufficiali come i bilanci e comunicazione societarie che non poteva non
conoscere. E i 5stelle, assetati di visibilità come non mai, hanno abboccato.
Nella storia della Repubblica è andata a segno una sola mozione di sfiducia individuale a ministri in carica. E
credo che questa della Santanchè rientrerà nella prassi consolidata. Cioè non passerà. Se lo farà sarà solo
per fuoco amico. Il che aprirà un’altra storia. Oggi improbabile e dagli esiti imprevedibili.
A quel punto la Santanchè, rinvigorita dal voto del Senato, farà scintille e per la Meloni diventerà sempre più
un corpo estraneo e indigesto.
Si, perché quel ruolo di ministro lo ha sponsorizzato, meglio imposto, il fu Berlusconi.
Solo che non ci sarà la calma dopo la tempesta. Perché la tempesta deve ancora venire. Si ha l’impressione
che sino ad oggi siano uscite delle notizie parziali. Quando si apre un vaso di Pandora prima che si arrivi al
fondo passa del tempo.
A meno che non sia proprio la strategia del Presidente del Consiglio di portare avanti il caso per farlo
scoppiare a inizio autunno per poter mettere mano a modifiche nel Governo su cui si rumoreggia. Sino a
tornare a quell’ipotesi, già analizzata, di far saltare il banco per un nuovo soggetto politico di destra con
dentro chi ci sta, in vista del voto alle europee 2024.
Ma questa è fantapolitica di incubi notturni di un’estate che già di suo è rovente che più non si può.
Dal caso Santanché ad un Meloni 2?
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