CRISI DI CONSENSO – La Lega a Pontida a braccetto con Le Pen rincorre a destra Meloni. Altro che autonomia. I movimenti autonomisti sono l’antitesi del nazionalismo

11 Settembre 2023
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di Cuore Verde – “Il Fascismo prevede che la forma dello stato sia, come indica il suo nome, un fascio: cioè che lo Stato sia centralista. I movimenti autonomisti, tra cui la Lega Lombarda, sono invece l’antitesi del fascismo perché lottano per avere uno Stato autonomista. Paragonare la Lega Lombarda al Lepenismo è un falso perché si tratta di movimenti politici con finalità diametralmente opposte. La Lega Lombarda lotta perché lo Stato sia quanto meno possibile centralista, cioè quanto meno possibile fascista. (…) Il fenomeno Le Pen dimostra che, dove viene imbavagliata l’autonomia, cresce fatalmente il fascismo“.

(da un volantino del 1988 della Lega Lombarda)

Lo stesso volantino enuncia che «Le Pen è fascista come i partiti di Roma». Naturalmente, si tratta di Jean Marie Le Pen, fondatore del Front National, padre di Marine, l’attuale leader del Rassemblement National. Hanno storie diverse, sono due partiti diversi.

Marine Le Pen sarà ospite a Pontida al raduno della “Lega per Salvini Premier” di domenica prossima. Salvini, ovviamente, alla festa della sua Lega nazionalista, azzurra, italiana e tricolore può invitare chi vuole. Anche la nazionalista francese Marine Le Pen. Certo, Jean Marie non è Marine. Personalmente, tuttavia, da leghista “nostalgico e reduce” della Padania che non ha mai cambiato idea sulla necessità di uno stato federale sul modello elvetico-tedesco, non posso nascondere un certo disagio. Io con i nazionalisti non andrei mai a cercare consenso a destra. A meno che abbia bisogno di recuperare nei sondaggi e insidiare la destra di Giorgia Meloni.

Ho frequentato Pontida in camicia verde quando sul “pratone” sventolavano soltanto le bandiere del Sole delle Alpi e di San Marco. Il mio disagio dopo le mutazioni cromatiche dal verde all’azzurro verso destra, è iniziato da molto tempo.

I nemici dell’autonomia sono tutte le forme di governo improntate su una visione di Stato centralista, nazionalista, la negazione del riconoscimento dell’autodeterminazione dei territori. Se 30 anni fa leggevamo “dove viene imbavagliata l’autonomia, cresce fatalmente il fascismo“, oggi possiamo asserire che dove viene conservato lo Stato centrale, cresce fatalmente la negazione delle autonomie. Che storia ha la destra francese che viene a Pontida, in fatto di riconoscimento delle autonomie?

La mutazione genetica della Lega e del leghismo sembra ormai completa. Dimostrare di essere più a destra della destra, resta comunque un compito difficile. La Lega di Salvini, in Lombardia, alle ultime regionali è passata dal 29,65% del 2018 (28 seggi) al 16,53% del 2023 (14 seggi). In valori assoluti, da 1.553.787 del 2018 a 476.175 elettori del 2023. Maneggiare politicamente un “brand” come il tricolore può portare a conseguenze imprevedibili poiché, alla fine, ha riportato alla grande ribalta politica quelli che, da sempre, se ne considerano i legittimi detentori: i “patrioti”.

In questa fase politica, per la Lega di Salvini, si tratta quindi di una rincorsa “a destra”. Questo errore storico è stato commesso anche dalla sinistra che ha sempre fortemente osteggiato l’autonomia combattendo anch’essa, issando il tricolore, come i “patrioti”, la Lega originaria di Umberto Bossi. Per il PD di Elly Schlein, poi, perfino la cosiddetta autonomia minaccerebbe l’unità nazionale. Figuriamoci una vera riforma in senso federale. Se non si superano queste ambiguità ideologiche e culturali non ci sarà mai uno stato federale che consenta una vera autonomia e la libertà per la Padania.   

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
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