di Roberto Gremmo – Era un partito con grandi ideali ed ha svolto un ruolo importante nella storia d’Italia ma alla fine è diventato un epicentro di uno scandalo, un piccolo comitato che sopravviveva solo perché governativo.
Parlo, se malignamente non si è capito, del Partito Socialista Democratico fondato da un idealista Turatiano come Saragat e poi travolto dagli scandali di Tanassi (implicato nello scandalo Lockheed e rinviato a giudizio di fronte alla Corte costituzionale, nel marzo 1979 fu dichiarato decaduto dalla carica parlamentare e condannato a più di due anni di reclusione, ndr).
Subito dopo la guerra, il galantuomo piemontese Saragat salvò l’onore del movimento operaio italiano separando buona parte dei socialisti da quei loro compagni come Nenni e Pertini che diventando i gregari di Togliatti finirono per favorire i tentativi di ammiccare all’Urss, strategia poi fallita anche grazie alla loro battaglia.
La nascita del Partito Socialista dei Lavoratori con la scissione di palazzo Barberini e il rifiuto di aderire al garibaldinbaffonesco Fronte consegnarono Saragat alla storia come il difensore degli ideali migliori della tradizione democratica e libertaria.
Purtroppo, in poco tempo la polarizzazione della politica tolse gran parte dello spazio politico a Saragat ed al suo PSLI diventato PSDI, schiacciato fra Partito Comunista e Democrazia Cristiana.
Fallita l’affrettata unificazione degli anni Sessanta, il ritorno della socialdemocrazia come partito autonomo che pure vantava Saragat come presidente della Repubblica significò l’umiliante involuzione del PSDI che, ridotto nei consensi elettorali, pur di sopravvivere si rassegnò a diventare un piccolo sodalizio.
Triste destino per un partito italiano nato guardando al sol dell’avvenire e con limpidi ideali ma finito nel peggior destino del sottogoverno, sopravvivendo ai margini, ma inesorabilmente destinato ad essere schiacciato dal suo maggiore e più credibile alleato.
Una lezione per tutti.
Anche per quelli che con trasformistico camaleontismo hanno sbiadito i colori di un ideale?