L’ex coordinatore di Forza Italia a Varese Nino Caianiello, uno dei principali imputati per la vicenda su un presunto “sistema” di mazzette, appalti, nomine pilotate e finanziamenti illeciti in Lombardia, chiede di patteggiare. Oggi infatti la difesa dell’ex politico azzurro ha raggiunto l’accordo che prevede una pena di 4 anni e 10 mesi di carcere e ha messo a disposizione i locali dove un tempo gestiva una ricevitoria in centro a Gallarate. L’istanza verra’ depositata dopodomani al gup Natalia Imarisio, che ha gia’ disposto il rinvio a giudizio per 63 imputati, e che ora e’ chiamata a pronunciarsi su altri 32 che hanno proposto la messa alla prova o scelto riti alternativi, tra patteggiamenti e processo in abbreviato. Caianiello, ritenuto il “burattinaio” del sistema e che non e’ (RPT non e’) tra coloro che si erano visti rigettare una prima volta la richiesta di patteggiare, ha collaborato dando impulso alle indagini coordinate dai pm Luigi Furno, Silvia Bonardi e Adriano Scudieri e che due anni fa avevano portato a una raffica di misure cautelari, tra arresti in carcere e ai domiciliari e obblighi di firma. Tra gli arrestati, oltre a Caianiello, anche l’ex eurodeputata di Fi Lara Comi, l’ex vicecoordinatore lombardo ‘azzurro’ ed ex consigliere comunale milanese Pietro Tatarella e il suo compagno di partito in consiglio regionale e attuale sindaco di Montorio al Vomano (Teramo) Fabio Altitonante. Per loro tre e gli altri 60 il dibattimento si aprira’ il prossimo 18 novembre.