Inquinamento alle stelle sulla Pianura padana, con Milano che risulta tra le peggiori città al mondo per qualità dell’aria. Complice un clima mite rispetto alla media stagionale, e soprattutto senza piogge, lo smognon dà tregua al Nord Italia tanto che nel capolugo lombardo i dati rilevati dalle colonnine risultano essere i peggiori delle ultime settimane. Domenica, secondo il sito svizzero IQAir che misura la qualità dell’aria, Milano risultava essere la terza peggiore del mondo con indice 193, dietro solo alle superinquinate Lahore (Pakistan) con Aqi 252 e Dacca (Bangladesh) con Aqi 249. Di fatto, dal primo gennaio al 18 febbraio, per le sottili polveri PM10 a Milano, si sono raggiunti 28 giorni di sforamento della soglia critica consentita. Il limite permesso per le PM10 è di 35 giorni all’anno, con una media giornaliera oltre i 50 microgrammi per metro cubo. I dati Arpa Lombardia, rilevati nella stazione di via Senato a Milano, dimostrano che da metà mese i valori sono ripresi a salire arrivando fino al record di 136 microgrammi per mc, cioè quasi tre volte sopra il limite.
“L’aria di Milano non è mai stata così tossica negli ultimi anni”, ha denunciato il consigliere comunale di Europa Verde Carlo Monguzzi, che ha parlato di “scandalo su cui il Comune irresponsabilmente non informa e non da’ precauzioni sanitarie”. Per il sindaco Beppe Sala si tratta “di rilevazioni di un ente privato” anche se ammette che, per quanto riguarda l’inquinamento Regione e Comune non hanno “fatto miracoli”. In conseguenza dei valori, che anche oggi restano alti, da domani si attivano le misure temporanee di primo livello nelle province lombarde che hanno raggiunto almeno il 4° giorno consecutivo di superamento: Milano, Monza, Como, Bergamo, Brescia, Mantova, Cremona, Lodi e Pavia. Nonostante questo, l’assessore regionale all’Ambiente e al Clima Giorgio Maione si dichiara ottimista osservando i dati su base annuale. “Le misure sul miglioramento della qualità dell’aria in Lombardia proseguono” dichiara Maione. “Investiremo anche quest’anno – prosegue – 30 milioni di euro per il rinnovamento degli impianti di riscaldamento e dei veicoli circolanti. In cinque anni gli investimenti complessivi legati alla sostenibilità ambientale in Lombardia ammontano a 19 miliardi”. Ma è allerta anche in altre zone della Pianura padana. A Torino continueranno almeno fino a mercoledì le misure di limitazione del traffico previste dal livello arancio del semaforo antismog. Oltre alle limitazioni strutturali in vigore, per il trasporto persone proseguirà il blocco dei veicoli diesel con omologazione fino a Euro 5, mentre per i veicoli adibiti al trasporto merci continuerà lo stop per i veicoli diesel con omologazione fino a Euro 4 (blocchi validi tutti i giorni, festivi compresi, dalle ore 8 alle 19). In Emilia Romagna, le misure emergenziali restano attive fino a mercoledì nei comuni delle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara, Bologna, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini.
LE NORME
Scatteranno da martedì, in 9 province lombarde (Milano, Monza, Como, Bergamo, Brescia, Mantova, Cremona, Lodi e Pavia), le misure temporanee di primo livello in conseguenza ai valori di PM10 registrati nella giornata di ieri e in previsione delle condizioni meteorologiche dei prossimi giorni. Diverse regole dovranno essere necessariamente rispettate quando le misure sono attive. Tra queste il divieto di combustione (in tutti i comuni delle province coinvolte) e di accensione di fuochi all’aperto. Per quanto riguarda invece il traffico, nei Comuni con più di 30.000 abitanti delle province coinvolte è prevista la limitazione alla circolazione tutti i giorni nella fascia 7.30-19.30 per tutti i veicoli Euro 0 e 1 di alimentazione qualsiasi e per i veicoli Euro 2, 3 e 4 a gasolio. Rispetto a quelle previste dalle misure permanenti, le limitazioni si applicano anche nelle giornate di sabato e di domenica e coinvolgono anche i veicoli Euro 4 diesel commerciali anche se con Fap e gli Euro 0 e 1 a Gpl e metano. Gli autoveicoli che hanno aderito a MoVe-In sono soggetti alle limitazioni temporanee della circolazione come gli altri veicoli inquinanti, fino alla disattivazione delle stesse. Quanto al riscaldamento, in tutti i Comuni della provincia delle province coinvolte è vietato tenere temperature superiori a 19 gradi nelle abitazioni e negli esercizi commerciali, utilizzare generatori a legna per riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) di classe emissiva fino a 3 stelle compresa (primo livello). Le misure colpiscono anche l’agricoltura: in tutti i Comuni della provincia delle province coinvolte è vietato spandere gli effluenti di allevamento, delle acque reflue, dei digestati, dei fertilizzanti e dei fanghi di depurazione, salvo iniezione e interramento immediato.