Il paradosso dell’Europa. E di un governo che non la racconta tutta fino in fondo.
A Taranto c’era tutto l’occorrente per allestire un ospedale da campo da 300 posti letto di cui 100 per la terapia intensiva. Era in dotazion e alla base Nato. Vista l’emergenza cosa è accaduto? Che il Lussemburgo e non il governo italiano, ha provveduto a farselo spedire per la propria emergenza sanitaria.


Lo denuncia in un post su facebook il deputato bergamasco della Salvini Premier Daniele Belotti. Ecco la sua nota. “Non sappiamo dove mettere i morti, gli ospedali sono al collasso e il Governo italiano si fa fregare dal Lussemburgo, il paradiso fiscale delle multinazionali, un ospedale da campo da 300 posti di cui 100 di terapia intensiva che sta (o meglio stava) al Southern Operational Center della Nato a Taranto !
In Lussemburgo (dove ad oggi si contano 8 morti per Coronavirus) i ministri si fanno fotografare davanti al nuovo ospedale portato nel granducato con sei voli cargo dalla Puglia e a noi invece ci tocca vedere le colonne di camion militari piene di bare.
Colmo della beffa, dal governo lussemburghese spiegano: “Essendo il Lussemburgo membro della NATO e paese in cui ha sede la NSPA (Nato Support and Procurement Agency), l’agenzia che gestisce la struttura ospedialiera mobile, è stato in grado di richiederlo. Il resto dei membri della NATO può fare lo stesso senza alcun problema, cosa che finora non è stata fatta”.
Quindi, al Ministero della Difesa Italiano sapevano che c’era questo ospedale (con i suoi 15 operatori) e non lo hanno richiesto? La trincea della guerra al Coronavirus è qui, le migliaia di morti e di ricoverati sono nelle nostre regioni, e il Governo permette di spostare un ospedale da campo militare a mille chilometri? E’ vergognoso. Ma questo è il nostro attuale peso politico all’estero, superati, in questo momento drammatico, dal piccolo Lussemburgo, sede privilegiata delle multinazionali”.
Ho presentato un’interrogazione al ministro della Difesa per avere chiarezza, ma anche per capire se ci sono altre strutture da campo in Italia da poter utilizzare”.

