L’analisi dei dati acquisiti durante l’istruttoria e di quelli provenienti da fonti aperte qualificate hanno mostrato la debolezza dell’attività di programmazione degli investimenti nel settore sanitario regionale, una debolezza, peraltro, che ripropone il dato nazionale: a fronte di investimenti sulla spesa sanitaria complessiva che si attestano, a livello nazionale, intorno all’1%, la spesa per investimenti del servizio sanitario regionale lombardo nel 2019 ammonta a 223 milioni sui circa 20 miliardi del fondo sanitario regionale, indicando che la spesa corrente per consumi intermedi risulta predominante. È quanto si legge nella relazione della Corte dei conti Lombardia su Aria.Il dato finanziario è confermato anche dai dati dell’Anac sulle 31.713 procedure di scelta del contraente (Cig) avviate nel 2019 e nei primi sei mesi del 2020 dagli enti del servizio sanitario regionale: solo 634 – il due per cento circa – sono le acquisizioni di lavori, servizi e forniture associate a un progetto di investimento (cup), pari al 2,68% dell’importo complessivo di tutte le procedure di scelta del contraente. Lo 0,21% dello stesso valore totale si riferisce ad acquisizioni per investimenti riconducibili a convenzioni o accordi quadro Aria o Consip.
I dati acquisiti dal portale dell’Anac sulle procedure di aggiudicazione d’importo inferiore a 40mila euro, che tipicamente costituiscono acquisti non programmati, mostrano 201.598 procedure per un importo complessivo di 1,1 miliardi di euro nel periodo oggetto di esame, a fronte di circa 11 miliardi di euro per le procedure ordinarie; una dimensione rilevante, questa, sia in valore assoluto, che in termini percentuali. Con riferimento agli investimenti, le procedure individuate sono solo 2.011 e, di queste, le adesioni a convenzioni o accordi quadro Aria o Consip sono solo 97 (pari allo 0,07% del totale).Alla debolezza dell’attività di programmazione degli investimenti del servizio sanitario regionale lombardo si aggiunge lo scarso ricorso all’aggregazione e alla centralizzazione delle procedure per gli investimenti e gli acquisti di attrezzature sanitarie. Questo fenomeno è confermato dai dati sui lavori pubblici di edilizia sanitaria: negli undici interventi in corso riportati in istruttoria, infatti, Aria Spa non risulta aver mai assunto il ruolo di soggetto aggregatore, bensì la diversa funzione di stazione appaltante delegata.”La Sezione si riserva di approfondire in sede di giudizio di Parifica alcuni aspetti relativi allo scarso ricorso a procedure aggregate e alle caratteristiche generali delle procedure di aggiudicazione inferiori ai 40mila euro”.