Svizzera: il Ticino vieta la spesa ai 65enni. Asili aperti, no ai minori accuditi dai nonni

22 Marzo 2020
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Da domenica 22 marzo il Ticino cambia passo, almeno fino al 29 marzo. Tra le misure previste comunicate dal presidente del Consiglio di Stato Christian Vitta, del capo dello Stato Maggiore Cantonale di Condotta (SMCC) Matteo Cocchi e di Giorgio Merlani, medico cantonale, quella più evidente riguarda le tutele per le persone da 65 anni in su.

Ecco le norme in vigore riportate in sintesi dal Corriere del Ticino:

  • sono esortati a restare a casa;
  • devono evitare di accudire minorenni;
  • per gli acquisti sono invitati a farsi aiutare da parenti o a usufruire dei servizi comunali appositamente organizzati per la consegna a domicilio della spesa; è di conseguenza fatto loro esplicito divieto di recarsi personalmente a effettuare acquisti;
  • possono uscire per motivi medici, per improrogabili motivi di lavoro nell’ambito di un’attività autorizzata e per svolgere attività motoria rispettando le norme igieniche accresciute e di distanza sociale;
  • possono utilizzare il trasporto pubblico solo per necessità mediche o professionali.

Come in Italia, vengono chiuse le attività commerciali e produttive private, ristoranti, palestre e strutture per il tempo libero. Aperti negozi di alimentari, farmacie, distributori di benzina, banche, poste, strutture sanitarie, asili nido.

D’altra parte se i 65enni non possono accudire minori, il Ticino ha pensato di mantenere l’apertura dei servizi come gli asili. Restano aperti gli alberghi ma solo per accogliere personale legato a servizi di assistenza per l’emergenza sanitaria. Anche i cantieri edili restano chiusi.

Per quanto riguarda i frontalieri, entreranno solo coloro che svolgono attività non sospese dal provvedimento.

Il Ticino non vieta però le passeggiate.

Photo by Seb Mooze

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