di Gigi Cabrino – Era dagli anni emergenziali 2012/13 dell’austerità imposta dal governo Monti che la pressione fiscale non raggiungeva i livelli attuali.
Gli imprenditori di Confesercenti hanno analizzato i dati Istat sui conti pubblici e rilanciano con urgenza la riduzione della pressione fiscale .
“La ripartenza dell’economia e la crescita dell’inflazione hanno spinto le entrate del fisco, e nel 2022 la pressione fiscale si è assestata sul 43,5%: sebbene sia solo in lieve aumento rispetto all’anno precedente, è comunque un livello altissimo, superiore anche a quello registrato all’epoca dell’Austerity di Monti nel biennio 2012-2013. Un segnale chiaro: è giunto il momento di tagliare le tasse”.
“La riforma fiscale in via di impostazione da parte del Governo deve concretizzarsi al più presto. Un taglio consistente delle imposte libererebbe risorse per famiglie ed imprese, aiutandoci a superare le difficoltà create dalla corsa dei prezzi dei beni energetici e consolidando la ripresa dei consumi e la crescita economica post-pandemica”.
PRESSIONE FISCALE AI LIVELLI DELL’AUSTERITY DEL GOVERNO MONTI
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