di Gigi Cabrino – Il ministro Salvini preme l’acceleratore sull’unica priorità rimasta nell’agenda politica dell’ex partito del Nord: il ponte sullo stretto.
“I costi li stiamo aggiornando, ieri in Consiglio dei ministri abbiamo approvato il ritorno in vita di una società che si chiama Stretto di Messina, che da 9 scenderà a 5 componenti, affiancata da 9 massimi esperti tra rettori universitari e ingegneri di fama mondiale, che dovrà aggiornare i costi del 2011 al 2023”, ha affermato Salvini ripreso dall’agenzia Adnkronos.
“Le stime minori comportano per la sola Sicilia un aumento di ricchezza tra i 5 e i 6 miliardi di euro all’anno per maggiori velocità”, ha detto ancora il ministro e vicepremier. Quanto alle critiche sollevate dal leader di Azione Carlo Calenda che, agli stessi microfoni, ha rimarcato il fatto che in Sicilia non ci sono nemmeno le strade, Salvini ha replicato: “Non stiamo parlando del Terzo mondo, sarò in Sicilia la settimana prossima, a Taormina, a inaugurare i lavori per la galleria della nuova ferrovia tra Catania e Messina, abbiamo appena stanziato 2 miliardi per il collegamento veloce tra Palermo e Catania, due ore in tutto, e stiamo intervenendo con Anas per dighe e strade”. “Siamo qua da 4 mesi, ha aggiunto – non può arrivare Calenda dicendo: non serve il Ponte che l’Italia attende da 50 anni perché in 4 mesi non hanno finito strade e ferrovie”.
Il Nord può aspettare.