di Cassandra – Fatta la legge, trovato l’inganno? Non di inganno si tratta ma di una legge all’italiana perché l’importante provvedimento varato dal governo e in vigore dal 25 maggio prossimo con importanti sconti per l’acquisto di auto e moto verdi porta con sè la pietra dell’inciampo.
I mezzi infatti vuoi per la crisi dei chip e per la fatica di reperire materie prime hanno tempi di consegna che non possono rispettare i 180 giorni di finestra individuati da palazzo Chigi. Morale… se aspetti 6-8-12 mesi per la nuova auto, addio incentivo. Fa niente se il concessionario anticipa e poi lo stato storna lo sconto. Niente da fare. Come ricorda il Corriere oggi, “scorrendo il provvedimento, si scopre che la normativa – riprendendo quanto stabilito nella scorsa tornata di ecoincentivi – prevede ai fini dell’ottenimento dello sconto un tempo limite massimo di 180 giorni per l’immatricolazione dei veicoli.
Una missione quasi impossibile per concessionari e costruttori, visti i tempi «biblici» di consegna delle auto a causa della crisi dei chip, aggravata ulteriormente dalla guerra in Ucraina, Paese da cui proveniva un ingente numero di cablaggi per veicoli diretti agli impianti dei maggiori produttori automobilistici europei”.
Ma nel palazzo, c’è un contatto col mondo reale? Il legislatore ha contatti con il settore?
Sanno, come scrive il Corriere, che “i piazzali di auto in stock da tempo sono quasi completamente vuoti, le scorte esaurite e spesso i clienti sono costretti ad aspettare la vettura anche 8-12 mesi, ben oltre i 180 giorni previsti dall’articolo 6 del decreto del Ministro dello sviluppo economico del 20 marzo 2019, richiamato dalla normativa sugli incentivi pubblicata oggi in Gazzetta Ufficiale al comma 5 dell’Articolo 2“?