di Bruno Detassis – La guerra delle materie prime. Possiamo definirlo anche così Il conflitto ucraino. Perché per reealizzare i chip su cui si basa tutta l’industria e la vita quotidiana, servono dei seminconduttori: lil palladio, di cui la Russia produce il 40% mondiale, e il neon, che ha in mano per il 70% l’Ucraina. Tirare le somme è facile.
I chi servono per i telefoni cellulari per la tecnologia, i pc, praticamente tutto. Quindi, oltre al petrolio, la guerra delle materie prima coinvolge di fatto tutto il mondo dipendente di fatto dalla tecnologia, dall’informatica.
Poi si può aggiungere il grano, il mais che arrivano dall’Ucraina, oramai da dimenticare. La globalizzazione e l’interconnessione rendono questa guerra mondiale. Da una parte del globo c’è chi muore, e fugge, dall’altra c’è chi resta paralizzato nel lavoro e nei consumi. Non chiamarla guerra mondiale è un errore.
Foto di Brian Kostiuk