A giugno scorso l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha evidenziato una riduzione dello 0,6% sullo stesso mese del 2022, confermando il rallentamento in atto da alcuni mesi (anche la stima di maggio è stata rivista al ribasso, sulla base dei dati delle vendite al dettaglio). E’ quanto emerge dalla Congiuntura di Confcommercio. La valutazione dell’ultimo mese è sintesi di un aumento della domanda per i servizi (+1,5%) e di una flessione di quella relativa ai beni (-1,5%). Da alcuni mesi la domanda evidenzia una tendenza a una minore dinamicità. Il fenomeno, sintesi di diversi fattori, è rappresentativo delle difficoltà di tornare agli stili di consumo pre-pandemici.
Analizzando le dinamiche tendenziali, il settore dell’automotive, pur in recupero, evidenzia, a giugno, tassi di variazione più contenuti rispetto a quanto registrato nei mesi precedenti, con un tendenziale al 4 per cento. Segnali di minor dinamicità hanno interessato anche il comparto degli alberghi e dei pasti e consumazioni fuori casa, segmento su cui ha pesato anche una stagione meteorologicamente meno favorevole rispetto al 2022. Condizioni meteo che hanno contribuito ad accentuare la caduta della domanda di energia elettrica (-9,4% su giugno 2022) e al negativo l’andamento dell’abbigliamento e calzature (-1,6%) i cui acquisti sono stati procrastinati. Si confermano in diminuzione, su base annua, i consumi di beni alimentari (-2%) e per i mobili (-3,4%).