di Laura Aresi – I rumors delle ultime ore sembrano confermati: da settembre i nostri ragazzi potrebbero entrare alle sette del mattino in aula.
Sì, avete letto giusto. Dopo i banchi da corsa di ultima generazione, il Ministero di Via Trastevere ci riprova con un nuovo, mirabolante argomento a rotelle (quelle che mancano altrove, evidentemente, le piazzano ovunque): quello della sveglia anticipata per gli studenti delle scuole superiori, che entreranno in aula il 14 settembre facendo i conti con parecchie ore di sonno regalate all’ennesimo capriccio del governo in carica.
Una proposta, quella del famigerato Comitato Tecnico Scientifico diretto da aprile dal commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri, presentata alla Ministra Lucia Azzolina nell’ambito delle misure del contenimento del coronavirus al rientro nelle aule. Tale proposta sarebbe mirata principalmente a regolamentare il traffico sui mezzi pubblici evitando in tal modo gli assembramenti.
E’ dunque ufficiale: dopo aver messo mano sugli spazi vitali della scuola italiana, ora il Grande Orologiaio della Dittatura Terroristico – Burocratica pretende di gestirne anche il tempo, confermando di essere magnificamente a conoscenza di un argomento su tutti: quello dell’arte dell’improvvisazione.
Del resto il teatro stabile di regime ha già spostato le lancette dell’orologio per gli studenti del Belpaese direttamente da un Carnevale mancato sino alla farsa degli esami in presenza (e non per tutti): a questo punto, alle idi di settembre, ci si augura che i nostri giovani si mettano nello zaino uno stock di coriandoli – opportunamente sanificato – per correre a tirarli alle sette del mattino del giorno successivo nelle aule ritrovate. Sarebbe veramente il minimo sindacale. Alla prossima, direttamente i pomodori.