Astronomi cercano prove esistenza degli alieni

27 Luglio 2021
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Un team internazionale di scienziati guidato da un importante astronomo di Harvard ha annunciato una nuova iniziativa per cercare prove di tecnologia costruita da civilta’ extraterrestri. Chiamato Progetto Galileo, prevede la creazione di una rete globale di telescopi, telecamere e computer di media potenza per indagare sugli oggetti volanti non identificati, e finora e’ stato finanziato con 1,75 milioni di dollari da donatori privati. Date le recenti ricerche che mostrano l’esistenza di pianeti simili alla Terra in tutta la galassia, “non possiamo piu’ ignorare la possibilita’ che civilta’ tecnologiche ci abbiano preceduto”, ha detto il professor Avi Loeb ai giornalisti in una conferenza stampa.

“L’impatto di qualsiasi scoperta di tecnologia extraterrestre sulla scienza, sulla nostra tecnologia e sulla nostra intera visione del mondo sarebbe enorme”, ha aggiunto in una dichiarazione. Il progetto coinvolge ricercatori di Harvard, Princeton, Cambridge, Caltech e dell’Universita’ di Stoccolma. L’annuncio arriva un mese dopo che il Pentagono ha rilasciato un rapporto sui fenomeni aerei non identificati che indicava che la loro natura non era chiara. “Quello che vediamo nel nostro cielo non e’ per i politici o il personale militare da interpretare, perche’ non sono stati formati come scienziati, e’ per la comunita’ scientifica da capire”, ha detto Loeb, aggiungendo che si aspetta che i finanziamenti per il progetto aumentino di dieci volte. Oltre a studiare gli UFO, il Progetto Galileo vuole indagare sugli oggetti che visitano il nostro sistema solare dallo spazio interstellare e cercare satelliti extraterrestri che potrebbero sondare la Terra.

Loeb si riferisce a questa ricerca come una nuova branca dell’astronomia che chiama “archeologia spaziale”, destinata a completare il campo della Ricerca di Intelligenza Extraterrestre (SETI), che cerca principalmente segnali radio extraterrestri. Questi sforzi richiederanno collaborazioni con osservatori astronomici esistenti e nuovi, compreso l’Osservatorio Vera C. Rubin, attualmente in costruzione in Cile. Osservatorio Rubin attualmente in costruzione in Cile, che sara’ operativo nel 2023 ed e’ molto atteso dalla comunita’ scientifica. Loeb, un israeliano-americano di 59 anni, ha pubblicato centinaia di articoli innovativi e ha collaborato con il defunto Stephen Hawking, ma ha scatenato polemiche suggerendo che un oggetto interstellare che passo’ brevemente attraverso il nostro sistema nel 2017 potrebbe essere stato una sonda extraterrestre alimentata da venti solari. Ha esposto i suoi argomenti in articoli scientifici e nel libro “Extraterrestre: l’umanita’ di fronte al primo segno di vita intelligente oltre la Terra”, che lo ha messo in contrasto con molti colleghi della comunita’ astronomica. Questo spiega il nome del nuovo progetto, dopo l’astronomo italiano Galileo Galilei, che fu vituperato quando forni’ la prova chiave che la Terra non era al centro dell’Universo. Il co-fondatore del progetto, Frank Laukien, un professore in visita al dipartimento di chimica e biologia chimica di Harvard, si e’ dichiarato “scettico residente”. Ma ha detto che, piuttosto che respingere del tutto le idee, e’ necessario “registrare e interpretare i dati in modo agnostico secondo il metodo scientifico”.

Photo by Michael Herren 

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