“La situazione nei Pronto soccorso (Ps) è drammatica, con fortissime criticita’ in tutte le Regioni. I Ps, in questi giorni, sono presi d’assalto da pazienti con sintomi da Covid-19 e ci sono file di ambulanze in attesa”. Lo afferma all’ANSA il presidente della Società italiana di medicina di emergenza urgenza (Simeu) Salvatore Manca. I reparti Covid, racconta, “sono pieni ed i Ps stanno diventando un ‘parcheggio’ per questi pazienti anche per 3-5 giorni. Stiamo assistendo tutti ma mancano medici e infermieri. Non ce la facciamo più a reggere”.
Nel frattempo l’epidemiologo assessore alla Sanità della Regione Puglia, Pier Luigi Lopalco, a Progress, su Sky TG24 dichiara: «In questo momento le terapie intensive non sono un problema, ora il problema è la reperibilità dei posti letto ordinari. L’altro problema è il tracciamento sul territorio, in Puglia ad esempio al momento stiamo reggendo ma se i numeri dovessero crescere il tracciamento dev’essere allentato perché non ci sono uomini». «È inutile parlare di cosa non ha funzionato – ha aggiunto -, se non ci sono gli uomini non possiamo formarli in due mesi, ci vogliono dieci anni per formare uno specialista. In Italia sono anni e anni che siamo in carenza di personale».
Non bastasse, l’Ordine delle professioni infermieristiche di Genova in una lettera aperta pubblicata via Facebook ha chiesto «con urgenza» al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti di «ordinare il lockdown in ambito regionale perché ai posti di terapia intensiva occorre conteggiare anche i malati con supporti ventilatori quali il casco e siamo in piena emergenza» a causa della diffusione dei contagi. «Occorre non indugiare oltre e assumere iniziative appropriate per il contrasto all’emergenza in atto», si legge.
«La situazione è in netto peggioramento. Forse più rapidamente di quanto i meno ottimisti di noi, i meno riduzionisti di noi, potevano pensare. Servono, presto, interventi davvero efficaci». A dirlo Massimo Galli, primario dell’ospedale Sacco di Milano, commentando all’Adnkronos Salutele ipotesi di una nuova stretta da parte del Governo che potrebbero prevedere un coprifuoco nazionale con la chiusura di bar e ristoranti già dalle 18. Sull’efficacia di un intervento di questo tipo, però, «non mi sento di entrare nel merito perché non ho dati a disposizione. Certamente bisogna fare in modo che i provvedimenti di restrizione possano essere efficaci e se ne deve valutare bene, ma anche rapidamente, la portata», conclude.