“Prendiamo atto delle considerazioni da parte degli allevatori di suini e cinghiali oggetto di abbattimenti da parte della Asl competente in relazione alla gestione della peste suina. Tuttavia, pur essendo ampiamente solidali con le loro posizioni e con i pregiudizi da loro subiti e che non hanno provveduto a presentare ricorso, stigmatizziamo e per vero non comprendiamo il loro atteggiamento di durezza nei nostri confronti, ben sapendo, come abbiamo piu’ volte dichiarato, che questa guerra che abbiamo appena iniziato (di cui il decreto 5380 del 13 agosto di accoglimento dell’istanza cautelare presentata dal nostro avvocato Angelita Caruocciolo e’ solo l esito positivo della prima battaglia) e’ una guerra combattuta in nome di tutti quegli animali e quegli interessi umani (affettivi, economici, sanitari, etc) che sono stati calpestati dalle autorita’ amministrative sanitarie e non. Per quanto riguarda l efficacia del decreto numero 5380 del Tar Lazio siamo ampiamente consapevoli della sua temporaneita’ necessitata dalla esigenza del giudice di acquisire documenti comprovanti lo stato di salute degli in animali in questione; siamo infatti noi stessi a voler tutelare la salute pubblica a tutto tondo”. Cosi’ in una nota i gestori della Sfattoria sui cui pende il rischio di abbattimento degli animali ospitati.
Sfattoria degli ultimi. I gestori: Non comprendiamo attacco degli allevatori di suini e cinghiali
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