L’Ucraina rischia “una distruzione totale” se i leader del mondo non interverranno rapidamente contro l’invasione russa del Paese. Lo ha detto il premier Naftali Bennett secondo cui “le cose stanno andando male ora sul campo. E’ importante capire – ha aggiunto – che se i leader del mondo non agiscono con rapidita’, possono andare ancora peggio”. “Mi riferisco – ha concluso – a perdite incalcolabili e alla totale distruzione dell’Ucraina con milioni di rifugiati. Ma non e’ ancora troppo tardi. E’ responsabilita’ dei maggiori attori del mondo di portare le due parti al tavolo dal campo di battaglia ai negoziati”.
L’attacco russo, al nono giorno di invasione, si sta intanto concentrando su quelli che sono i due principali obiettivi: Kiev e Odessa. La conquista della capitale sposterebbe in maniera irreversibile il conflitto e gli equilibri geopolitici successivi. La conquista del più importante porto ucraino sul Mar Nero consentirebbe di creare una fascia controllata dai russi lungo tutta la parte sud del Paese. Se i due eventi dovessero arrivare in contemporanea, le trattative di pace diventerebbero inutili, e si andrebbe incontro a un’inevitabile escalation. E la cronaca rende quasi scontato che ciò accada.
Secondo lo stato maggiore ucraino, infatti, dalle 16 di questo pomeriggio i principali sforzi delle truppe russe si stanno concentrando su Kiev e sull’indebolimento della resistenza. I russi hanno continuato a lanciare attacchi missilistici, anche l’artiglieria e i sistemi di lancio multiplo sono stati utilizzati per distruggere infrastrutture critiche e edifici residenziali. Uno di questi ha colpito Markhalivka, poco fuori la capitale, uccidendo sette persone, tra cui due bambini. A Kiev i militari continuano a respingere l’offensiva del nemico, ma questa notte si teme il peggio. Intanto emerge come le vittime dei bombardamenti a Borodyanka, nella regione di Kiev, potrebbero esserci circa 100 persone.