di Luigi Basso – Due settimane fa l’ufficio di Presidenza del Parlamento Europeo decideva di introdurre le regole del Green Pass per l’accesso ai propri locali.
Immediatamente, alcuni parlamentari e impiegati hanno fatto ricorso al Tribunale dell’UE.
Nelle scorse ore il Presidente del Tribunale ha sospeso in via cautelare le norme impugnate, decidendo che nelle more del giudizio si potrà entrare nei locali del Parlamento solo previa effettuazione di un tampone.
Il tampone, in effetti, è l’unica misura preventiva che abbia un senso logico dal punto di vista sanitario, dato che anche i vaccinati possono contagiarsi, contagiare gli altri e ucciderli, anche se con un grado di frequenza per ora minore rispetto ai vaccinati: tuttavia i dubbi sulla durata temporale della protezione vaccinale sono destinati a diventare a breve un serio problema e rischiano di travolgere il sistema tutto italiano del Green Pass.
Inoltre il tampone è l’unico strumento che bilancia il diritto alla salute e i diritti fondamentali della persona.
Non stupisce che questi principi giuridici incontrino tempi più lunghi ad affermarsi in Italia: non a caso, mai dimenticarlo, è la patria del Duce.
C’è ancora un Giudice a Bruxelles? Stop al green pass per entrare nell’europarlamento
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