di Luigi Basso – La guerra civile è un conflitto che si combatte tra gruppi di cittadini di uno stesso Stato al di fuori dei luoghi canonici e legali dove sono risolte le dispute tra opposti schieramenti.
Questi luoghi sono in primo luogo i seggi elettorali ed in secondo luogo i Tribunali, nati proprio fin dall’antichità “ne cives ad arma veniant”.
Negli USA i tradizionali sistemi di composizione degli opposti interessi politici sono saltati irrimediabilmente.
I Democratici, va detto, lo hanno capito prima di Trump e stanno procedendo alla eliminazione civile dell’avversario, l’unica soluzione se si vuole impedire la frattura tra le due Americhe, tra quella globalista e cosmopolita e quella identitaria e tradizionalista.
Questo non vuol dire che chi scrive condivida quello che stanno facendo i Democratici, anzi: tuttavia la divisione dell’America è ormai ricomponibile solo instaurando un regime dittatoriale che annulli o sospenda le libertà civili, come il Primo Emendamento, e ciò è quello che sta accadendo.
I passaggi sono stati resi pubblici dagli stessi Dem e sono in atto: rimozione, impeachment, processo per Trump e per i vertici MAGA, squalifica social e chiusura degli account e delle community come Parler che ospitano i trumpiani, ostracismo per quei politici repubblicani che seguono Trump, come Cruz e Josh Hawley, inibizione dei diritti civili per chi sostiene Trump.
Basta leggere il Primo Emendamento della Costituzione Americana per capire che quello che sta accadendo coi social che chiudono la bocca a Trump ed ai suoi è “un colpo di stato”.
Infatti i social sono aziende private, certo, ma usano infrastrutture pubbliche (le frequenze e l’etere) che sono di tutti, e non possono decidere loro chi escludere e chi ammettere: questo lo può fare solo un Giudice e, addirittura, negli USA neppure un Giudice può impedire la libertà di parola, come è scritto nel Primo Emendamento, il presidio contro le tirannie che è stato rimosso.