Giorgetti resta al Governo. Glielo chiedono quelli che fanno Pil. Che farà la Lega in futuro? Di Maio al Centro?

30 Gennaio 2022
Lettura 1 min

di Cassandra – Draghi esce dal braccio di ferro sul Colle in una posizione di forza, i partiti come è evidente restano indeboliti, appaiono come comparse. I 5Stelle? Conte ha mostrato una debolezza e una scarsa lettura politica cercando un accordo sul capo dei servizi segreti con Salvini, l’interlocutore più debole della maggioranza.

Nella Lega ha fatto un po’ rumore la voce di un possibile addio di Giancarlo Giorgetti dal governo, ma è durato poco. “Abbiamo chiarito tutto. Non mi dimetterò. Va deciso un modo con cui affrontiamo un anno molto complicato con problemi molto seri dall’aumento dei prezzi dell’energia all’inflazione che arriverà. Quindi, il Governo deve essere compatto”. Così il ministro dello Sviluppo economico e vicesegretario della Lega, intercettato dai cronisti all’uscita da Montecitorio. Ma pensiamo che il suo ripensamento sia più legato ai suoi “sponsor”, ovvero quelle realtà che lavorano, che fanno Pil nel Paese, che producono e che vogliono garanzie istituzionali per fare impresa, generare lavoro. Il resto, onestamente, è fuffa.

Il parlamento intanto esce balcanizzato ancor più per l’incapacità del presunto leader del centrodestra di leggere la politica e di posizionarsi senza generare guelfi e ghibellini, senza saper mediare, senza evitare di spaccare. D’altra parte, si è visto, i bipolarismi non si formano per legge ma per volontà elettorale. La storia dice che hanno fallito tutte le leggi elettorali che hanno tentato di portare il bipolarismo. Questo non è un Paese “bipolare” nella politica. Lo è nella società, lo è nelle dinamiche territoriali, ma non negli schieramenti dei partiti.

Forse occorrerebbe ricordare a chi si intesta leadership che la stabilità è data dalla continuità dei governi e non da un solo uomo al comando, con dietro niente.

Ora che farà la Lega? Andrà a rimorchio del centro con Forza Italia? Si spaccherà?

Nel nuovo centro andranno Matteo Renzi e i suoi, centristi vari da Calenda a Toti a Lupi, Forza Italia ovviamente, spezzoni del Pd, e… Luigi Di Maio con un po’ di 5Stelle? Fantapolitica? Mica tanto…

 “Non voglio anteporre ambizioni personali al bene del Paese, io non voglio essere tra questi. Chiedo a tutti i colleghi, al Parlamento, di cui ho sempre difeso la centralità nell’ambito delle istituzioni democratiche, di togliere il mio nome da ogni discussione e di chiedere al presidente della Repubblica Mattarella la disponibilità a continuare il suo mandato nell’interesse dell’Italia”. Così Pier Ferdinando CASINI in una dichiarazione alla stampa. “Credo ne vada della dignità e del decoro delle istituzioni. Se il Parlamento non è in grado di decidere, non può contribuire alla sua delegittimazione – prosegue – continuando una serie di inutili votazioni. Spero che oggi pomeriggio potremo confermare il presidente Mattarella a cui chiediamo questo supplemento di responsabilità”. (ITALPRESS). spf/sat/red 29-Gen-22 12:20 NNNN

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
La Nuova Padania, quotidiano online del Nord.
Hosting: Stefania Piazzo

Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter!

Servizio Precedente

Torniamo alla realtà. Buttati via 5 miliardi di cibi invenduti da ristoranti e bar. La politica, se c’è, batta un colpo

Prossimo Servizio

VIDEO – Meloni, centrodestra polverizzato. Ora lo ricostruisco io

Ultime notizie su Opinioni

Bossi li avrebbe licenziati tutti

di Stefania Piazzo – Ma come, c’è il voto sulla madre di tutte le battaglie e la Lega non è a ranghi serrati sull’autonomia? Da non crederci. Roba che Bossi li avrebbe
TornaSu