L’Europa del Nord? Non vuole fare la fine di Veneto e Lombardia, saccheggiate per “solidarietà”

13 Aprile 2020
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Giuseppe Reguzzoni – Uno due tre… In Italia il giro di walzer tra sovranisti ed europeisti continua a anche a Pasqua, ma non è che il resto d’Europa stia a guardare. Diciamocelo chiaro: l’Europa del Nord (ma anche quella del Centro) non ha la minima intenzione di fare la fine della Padania, perché, in fondo, il punto è proprio questo, e solo questo. Le regioni settentrionali della Repubblica Italiana sono saccheggiate (e non rappresentate) in nome della solidarietà nazionale; le regioni settentrionali (e centrali) d’Europa, non hanno intenzione di fare la stessa fine, in nome della solidarietà europea.

Lo ha detto con chiarezza proprio oggi Betrix Von Storch, cofondatrice di AfD (Alternativa per la Germania), partito liberalconservatore (non è affatto di estrema destra), augurandoci buona Pasqua: «Prendiamo sul serio quel che ha detto il presidente del Consiglio italiano, che ha minacciato di chiudere con questa Europa se non ci saranno gli EuroBond. Prendiamolo sul serio e chiudiamo la baracca. Ognuno per conto suo. L’Italia si paghi i suoi debiti e noi ci paghiamo i nostri; e insieme quando ci saranno interessi comuni».

Lo stesso giorno, le Deutsche Wirtschaftnachrichten (periodici di finanza) escono con la proposta della Hansa Europa. Crepi pure l’UE, la rifacciamo con i paesi del Baltico, più Cechia, Austria e, forse, Ungheria. Altro che Europa a due velocità! Due Europe, quella del Mediterraneo, con Roma, Napoli, Atene, Sofia, Madrid etc e quella del Nord, con Amsterdam, Berlino, Copenhagen, Oslo, Varsavia, Riga etc. Per la verità, non è una proposta nuova.

Di Euro a due velocità si parla da una vita e, sulla vecchia Padania, eravamo stati i primi a parlare del progetto politico di AfD, traducendo un’intervista a Olaf Henkel, già presidente della Confindustria Tedesca, in cui auspicava lo sdoppiamento dell’Euro, con una moneta forte a nord (e a questo punto sarebbero entrate anche Danimarca e Norvegia) e una debole e fluttuante a sud (con dentro l’Italia unita, trascinata nel baratro da un apparato statale inefficiente, costosissimo e apertamente sudista).

Hansa è il nome storico delle città mercantili del Mare del Nord e del Mar Baltico: non è un caso che questo nome sia stato rispolverato. Per ora, le industrie tedesche hanno ancora bisogno dei complementi prodotti in Lombardia e in Veneto, la cui qualità è incomparabilmente più alta di quella dei concorrenti. Per ora. Ma Polonia e Cechia, con un tasso di crescita intorno al 6% sono lì, pronti a prendere il posto di chi deve dipendere dalle decisioni della burocrazia romana e dalle varie “eccellentissime eccellenze” con i loro prefettizi cerimoniali. Nessuno è insostituibile.

Qualcuno ha sbraitato: «Prima gli Italiani!», e, adesso, si meraviglia che gli Olandesi dicano: «Prima gli Olandesi!» e i Tedeschi: «Prima i Tedeschi!». Il problema è che non c’è più nessuno che dica: «Prima i Veneti!» o «Prima i Lombardi!» … In un paese, tenuto insieme dal calcio, dagli spaghetti e dalle tasse, è così difficile capire che esistono aree di interesse divergente? Il «Prima gli Italiani!» è diventata la scusa per andare col cappello a elemosinare soldi nel Nord Europa con cui continuare a pagare i forestali calabresi e siciliani, i prefetti e le prefetture (ripetiamolo: i nordici neanche sanno che cosa sono), i funzionari ministeriali, ambasciatori e consoli, vitalizi e privilegi della Casta, che è sempre più casta e sempre più intoccabile.

Li daranno, forse, questi soldi, e li richiederanno con gli interessi, che i cittadini dovranno pagare e la Casta sarà magicamente messa al sicuro. A chi avrà bisogno di cure, con una sanità che, quando sta in piedi, è solo per la capacità di sacrificio del suo personale, diranno di cantare l’Inno di Mameli. Alle piccole aziende che falliranno, diranno di esporre il Tricolore. Ai giovani senza prospettive, diranno che, quando tutto sarà finito, ci abbracceremo di nuovo. Detto e ripetuto: il porco non va da solo dal macellaio. Bisogna che qualcuno ce lo porti.

P.S. Nr. 1 – Sua Santità a Pasqua ha invitato il Nord Europa a non essere egoista. Nulla da dire, nessuno dovrebbe essere egoista. Qualcuno, in Vaticano, malgrado il francobollo commemorativo dedicato a Martin Lutero nel 2017, deve essersi dimenticato che i paesi del Nord Europa sono di tradizione protestante, e quindi, poco inclini ad ascoltare i papi. Qualcuno deve essersi anche dimenticato che nel 1517 tutto cominciò, non solo con le famose tesi di Martin Lutero, ma proprio con i «Gravamina Nationis Germanicae», «i pesi (finanziari) imposti alle nazioni germaniche», per pagare gli sprechi e gli abusi di Roma.

P.S. Nr. 2 Qualcuno faccia la fatica anche solo di googlare, per scoprire che quel che ha detto Die Welt (c’è il rischio che i soldi finiscano alla mafia), lo hanno detto per anni anche Beppe Grillo e Roberto Saviano (quello di noi sanno i Tedeschi) e lo diceva, tanti anni fa, anche Umberto Bossi.

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Direttrice: Stefania Piazzo
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