Con il fatturato in calo del 50% e la bolletta elettrica in aumento dell’80%, sarà impossibile riuscire a garantire l’operatività dei parrucchieri e barbieri, che in Italia rappresentano la seconda categoria artigiana. Lo afferma Conflavoro in una nota. La bolletta di un’attività di medie dimensioni con 4/5 dipendenti, arriverà infatti quasi a raddoppiare, passando dai 10mila euro del 2021 a circa 18mila euro nel 2022. La spesa totale per gli oltre 90.000 saloni di parrucchieri e barbieri presenti in Italia aumenterà di 720 milioni di euro. Il 70% dei parrucchieri sta già mettendo in campo alcune misure “salva-impresa” aumentando del 30% i costi delle prestazioni, con inevitabili impatti sulle tasche dei clienti. Il 12% dei parrucchieri ha già dovuto provvedere al calo dei costi extra mentre oltre il 15% è stato costretto a licenziare del personale. Un’altra conseguenza riguarda la forte crescita dell’abusivismo, causata anche dalla chiusura di piccole realtà che non riescono più a far quadrare i conti: “Continuano a proliferare professionisti che, in modo totalmente irregolare, offrono tagli di capelli e trattamenti a domicilio anche a coloro che non sono in possesso del green pass”, dichiara Luca Piattelli, presidente Conflavoro Pmi parrucchieri/hair lobby. “Stimiamo che circa un terzo degli oltre 105mila parrucchieri e barbieri presenti nel nostro Paese svolga la propria attività violando qualsiasi misura di sicurezza a scapito, ovviamente, di chi rispetta le norme e, soprattutto, della salute dei clienti. Servono più controlli per contrastare l’abusivismo, fenomeno che danneggia l’intera categoria e mina la credibilità della nostra qualità artigianale, riconosciuta a livello internazionale”, conclude. (fonte Dire)

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