La Sima (Societa’ italiana di medicina ambientale) sta realizzando un algoritmo previsionale di rischio di propagazione del coronavirus in ambienti indoor. “I dati raccolti in singole aule scolastiche, uffici, sale d’attesa e locali – con dispositivi che monitorano i principali parametri di qualita’ dell’aria negli ambienti indoor – saranno utilizzati per costruire un modello relativo al rischio di contagio da Covid-19 in tempo reale, tenendo conto di numerose variabili, come la struttura e la tipologia degli ambienti, il loro affollamento, il tempo di permanenza, la ventilazione e i parametri microclimatici. Come riporta l’agenzia di NOVA nell’ambito dello studio sarà quantificato anche l’impatto prodotto da interventi di miglioramento della qualità dell’aria, dai semplici ricambi d’aria fino all’installazione di apposite tecnologie di ventilazione meccanica controllata o purificazione”. Spiega cosi’, in una nota, Alessandro Miani, presidente Sima, il progetto “Apri”, promosso dalla stessa Sima per quantificare i livelli di rischio di infezione da Covid-19 negli ambienti indoor, da casa a scuola, cosi’ come nei luoghi di lavoro e locali aperti al pubblico.