di Giuseppe Reguzzoni – Toh … Frau Merkel (anche a me non è simpaticissima) ha un dottorato in chimica quantistica e, oltre che la sua lingua, parla correntemente russo e inglese; la Von der Leyen è medico (ha sei figli); Rütte, l’olandese che non si fida di Roma (voi,invece, sì?) , è ingegnere manageriale (è stato a lungo dirigente alla Unilever), con alle spalle studi classici e un diploma in conservatorio (pianoforte), e parla cinque lingue; Boris Johnson ha studiato a Oxford, parla sei lingue e sa citare a memoria Omero in greco antico; etc etc.
Da noi: La ministra dell’agricoltura ha la terza media (oltre che la sua lingua, parla correntemente in pugliese, però è un pezzo grosso della CGIL), Di Maio ha problemi con i congiuntivi (ma se la cava con il napoletano ed è amico di un comico); alla pubblica distruzione non si sa chi comanda davvero (ma prima abbiamo avuto un’altra CGIL col diploma triennale di maestra d’asilo, che non pare abbia esercitato) e un diplomato isef con tanti “amici”; adesso abbiamo una task di 123 esperti, ben pagati, per affrontare il COVID e la Didattica a Distanza, ma nessuno se ne accorge). Il Felpato ha la maturità liceale (però se la cava bene come venditore televisivo), Zingaretti ha il diploma (quadriennale?) di odontotecnico (ma era impegnato a governare il Lazio e a chiudere l’ospedale Forlanini e, quindi, dicono, non ha potuto esercitare).
Conte, Sua Maestà “noi concediamo”, è avvocato (come quasi tutti i pochi politici italiani che abbiano studiato; del resto, il Lazio, da solo, ha più avvocati della Francia: qualcosa bisogna fargli fare). Ah già, quel che conta è l’esperienza (quale, poi?), non i titoli i studio … Infatti, le conseguenze si vedono.
P.S. Il primato dell’esperienza vorrebbe dire, se già, prendere gente che ha esperienza e che ha lavorato, non chi è cresciuto negli sgabuzzini di partito.
Photo by Wesley Nixon
