“L’estate sta entrando nel vivo ma la ripresa che si presenta come una grande opportunità rischia di essere un’occasione persa. Centinaia e centinaia di bar ristoranti e alberghi potrebbero essere costretti a chiudere e altri, addirittura, a non riaprire a causa del reddito di cittadinanza”. Lo afferma Sandro Susini, titolare dello studio fiorentino di consulenza del lavoro Susini Group S.t.P. “Il reddito di cittadinanza mette a rischio quasi 75 mila esercizi pubblici in tutta Italia. Sono infatti circa 30 mila i bar e 45 mila i ristoranti, queste le attività maggiormente colpite, che potrebbero chiudere o non riaprire per svolgere i lavori stagionali, per mancanza di reperimento di personale”, sottolinea Susini. Il Centro Studi Susini Group rileva che all’indubbio successo del sussidio in questione fanno da contraltare due problematiche di rilievo che portano al fallimento della misura: “innanzitutto è doveroso constatare che la sopracitata crescita esponenziale è stata seguita da un altrettanto radicale incremento degli illeciti in materia: se nel 2019 si stimano infatti 10.778 illeciti per un importo complessivo di 969.450,68 euro, nel 2020 gli illeciti sono 18.131 per un totale di 5.614.247,80 euro, mentre nel 2021 si parla di 156.822 illeciti per un totale (ancor parziale) di euro 41.359.042,02; in secondo luogo, la ratio del Rdc sarebbe quella di una misura di sostegno a favore del cittadino che si impegni a seguire un preciso iter personalizzato di inserimento lavorativo e di inclusione sociale, il cui monitoraggio dovrebbe essere a cura dell’Anpal attraverso il tutoraggio organizzato dai centri per l’impiego, nell’ottica della più razionale delle politiche attive del lavoro”.
L’ultimo danno del reddito di cittadinanza. 75mila ristoranti e bar non trovano personale per l’estate e rischiano di non riaprire
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