Il Tribunale di Roma vuole sequestrare e oscurare i contenuti dell’inchiesta di Fanpage su Durigon e fondi Lega. Dure reazioni del giornalismo e della politica

23 Settembre 2021
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“Il Tribunale di Roma vuole sequestrare e oscurare i contenuti dell’inchiesta Follow The Money del team Backstair di Fanpage.it su Claudio Durigon e sui fondi della Lega. Si tratta di un provvedimento che rimanda a pratiche mai utilizzate in Italia che limita la liberta’ di stampa e che ci riguarda tutti. Per questo non possiamo stare in silenzio. Come giornalisti, come lettori e come cittadini”. Lo rende noto la redazione della testata online, spiegando di aver ricevuto un decreto del Tribunale di Roma che dispone il sequestro, mediante oscuramento dell’inchiesta. “Avevamo mostrato un video – spiega la redazione – in cui l’onorevole Claudio Durigon diceva a un suo interlocutore che non bisognava preoccuparsi dell’inchiesta della procura di Genova sui 49 milioni di Euro che la Lega avrebbe sottratto allo Stato italiano perche’ il generale della Guardia di Finanza ‘l’abbiamo messo noi'””. “E’ una cosa che non e’ mai successa – rimarca Fanpage – perche’ la Costituzione, all’articolo 21, dice che non si puo'”. “Nei prossimi giorni – aggiunge il giornale online – potreste non vedere piu’ alcuni contenuti di Fanpage.it, per una decisione di un Tribunale che contestiamo con forza. Quella che stiamo subendo oggi noi di fanpage.it e’, a nostro avviso, una grave violazione della liberta’ di stampa. E un precedente pericoloso e intimidatorio che ci riguarda tutti. Come giornalisti. Come lettori. Come cittadini. Per questo non possiamo stare in silenzio”. 

L’ORDINE DEI GIORNALISTI –  L’Ordine dei Giornalisti della Campania, “e’ al fianco dei colleghi di Fanpage.it cui stamane e’ stato notificato, nella redazione napoletana, un decreto di sequestro e oscuramento preventivo – che non sappiamo in che modo e forma potra’ essere eseguito – per una inchiesta giornalistica sull’ex sottosegretario della Lega Claudio Durigon che tira in ballo anche Giuseppe Zafarana, attuale comandante generale della Guardia di Finanza”. Lo rende noto un comunicato. “L’idea che si possa ordinare di oscurare preventivamente una testata giornalistica senza che peraltro l’Autorita’ giudiziaria abbia ascoltato gli autori del servizio in questione o il direttore responsabile, e’ grave e va respinta con forza in ogni sede”, conclude la nota dell’Ordine dei Giornalisti della Campania.

IL SINDACATO GIORNALISTI – “La Procura di Roma ha chiesto e ottenuto il sequestro preventivo dell’inchiesta pubblicata da Fanpage ‘Follow the money’ sull’ex sottosegretario Claudio Durigon e i fondi della Lega. Il provvedimento e’ partito da una querela del comandante generale della Guardia di Finanza Giuseppe Zafarana, tirato in ballo dal dirigente della Lega durante una conversazione registrata. Riteniamo che quello del Tribunale di Roma sia un atto abnorme, gravissimo e inaccettabile che lede pesantemente il diritto di cronaca, garantito dalla nostra Costituzione. La Federazione nazionale della Stampa italiana e il Sindacato unitario giornalisti della Campania esprimono solidarieta’ ai colleghi della testata online e sono pronti a mettere a disposizione i propri uffici legali per ricorrere contro quest’atto”. E’ quanto si afferma in un comunicato diffuso dal Sugc (Sindacato unitario giornalisti Campania). “E’ ora di mettere mano a una legge che in questo Paese garantisca realmente il diritto di informazione, non e’ possibile che il giornalismo di inchiesta possa essere fermato a colpi di querele, magari temerarie. E’ uno degli elementi che ci fa piombare al quarantunesimo posto della classifica mondiale della liberta’ di stampa” conclude la nota. 

REAZIONI POLITICHE – Immediate le reazioni politiche a sostegno della testata a cominciare da quella del senatore Sandro Ruotolo che presentera’ un’interrogazione parlamentare “per chiedere alla Ministra della giustizia di verificare se non vi siano irregolarita’”. Iniziativa simile sara’ presa alla Camera dal segertario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni: “Chiediamo alla ministra Cartabia di attivare immediatamente un’ispezione ministeriale al Tribunale di Roma, perche non siamo all’epoca della censura o delle ‘leggi fascistissime’. Non vorremmo proprio che qualcuno, magari nostalgico delle proprie passate e sfortunate avventure in politica tra i fascisti, abbia colto la palla al balzo per rifarsi un’immagine. Per la senatrice del Pd, Valeria Fedeli, e’ “gravissimo e anticostituzionale l’oscuramento dell’inchiesta di Fanpage su Durigon ordinato da un gip di Roma. L’articolo 21″ della Costituzione, aggiunge la senatrice, “dice che la stampa non puo’ essere sottoposta ad autorizzazioni o censure. Questa lo e’ e in democrazia ogni attacco al diritto di cronaca non e’ accettabile”. Il presidente della commissione Giustizia della Camera e deputato M5s, Mario Perantoni, attende di “conoscere le motivazioni” del Tribunale di Roma, ma sottolinea che “l’oscuramento preventivo e’ un provvedimento che lascia estremamente perplessi e si presta ad essere interpretato come una censura preventiva alla liberta’ di stampa, di espressione ed al diritto di cronaca”. 

 “La decisione del Tribunale di Roma di autorizzare il sequestro dell’inchiesta di Fanpage legata alle imprese dell’ex-sottosegretario leghista Durigon (nella quale lo stesso millantava condizionamenti verso i vertici della Guardia di Finanza che indagavano sulla Lega) non è accettabile perché colpisce il diritto di cronaca e la libertà di informazione”. Lo dice il deputato Pd Walter Verini, coordinatore in Antimafia del Comitato per la tutela dei giornalisti minacciati. “Se è giusto – e necessario – che coloro che si sentono diffamati reagiscano e tutelino la propria reputazione (tanto più se rappresentanti di Corpi dello Stato) non è giusto colpire il giornalismo d’inchiesta. Questa decisione ne segue altre, analogamente rischiose, che mettevano in discussione il principio della tutela delle fonti dei giornalisti, altro caposaldo della libertà di informazione. Occorre far sentire vicinanza agli organi di informazione e ai giornalisti interessati e allo loro insostituibile funzione democratica e civile”, aggiunge Verini.

IL GIORNALE

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